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Nel corso della lunga carriera cinematografica di Ingmar Bergman, una serie di film ha affrontato direttamente le tematiche religiose, esprimendo ansie e inquietudini della cultura del tempo; ma anche in altre opere, che pure non sembrano altrettanto rivolte al trascendente né alla metafisica, si percepisce nel linguaggio e nelle messe in scena allestite dal maestro svedese un retroterra che rimanda alla sua formazione protestante e alla cultura biblica. Il percorso elaborato cerca di far emergere queste tracce, allo scopo di fornire un quadro interpretativo, certo non univoco né tantomeno esaustivo, ma utile per leggere i celebri film secondo una prospettiva singolare. Si scoprirà che non solo di Dio o del suo silenzio si tratta, ma di un rapporto che coinvolge e chiama in causa anche le modificazioni a cui è andata incontro la società in un arco temporale di quasi sessant’anni.

Programma:

martedì 14 aprile
Serata introduttiva con spezzoni di film e interviste.

martedì 21 aprile
La fontana della vergine (1960. 88’). Uno dei pochissimi film il cui soggetto è preesistente. Leggenda e religione, cristianità e paganesimo, violenza e redenzione in un’antica leggenda.

martedì 28 aprile
Come in uno specchio (1961. 89’). Primo titolo della «Trilogia del silenzio di Dio». Ambientazione claustrofobica su un’isola, un quartetto familiare alle prese con la follia, l’adolescenza e la ricerca di Dio.

martedì 5 maggio
Il settimo sigillo (1956. 95’). Il film più conosciuto: di rientro dalla crociata, un cavaliere e il suo scudiero miscredente fanno una serie di incontri che chiariranno al protagonista il senso del Dio incarnato.

martedì 12 maggio
Sarabanda (2003. 107’). I protagonisti di Scene da un matrimonio trent’anni dopo. Testamento spirituale del regista (che lo realizza all’età di 85 anni), il cui sguardo lucidamente coglie le modificazioni della società e di una cultura che si ritiene autosufficiente.

martedì 19 maggio
Il posto delle fragole (1957. 95’). Fa il paio con Il settimo sigillo per la notorietà. Un anziano medico e professore traccia un bilancio della propria esistenza, tra successi professionali e delusioni della vita affettiva e familiare. Ottimista nonostante tutto.

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