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Per mantenere i prati aridi, serbatoio di diversità ed elemento di qualità paesistica, e per conservare e ripristinare i boschi autoctoni sono al via alcuni progetti che puntano all'utilizzo integrato del pascolo.
 
Due distinti progetti che prevedono l'impiego del pascolo di servizio con ovini per il ripristino, la conservazione e il miglioramento degli ambienti collinari sono attualmente in fase di avvio in provincia di Brescia. Il primo è stato intrapreso sul Monte Orfano, Comune di Erbusco; l'altro sulla cerchia di colline che chiude l'area urbanizzata di Brescia e dei comuni limitrofi.

“Recupero e valorizzazione dei prati e dei boschi nel parco delle colline di Brescia” è il titolo che racchiude le due iniziative, promosse e gestite dal Parco delle Colline di Brescia; è cofinanziato dalla Fondazione Cariplo e si  avvale, attraverso apposita convenzione, della collaborazione scientifica del Dipsa-Unimi (Dipartimento di protezione dei sistemi agroalimentare ed urbano e valorizzazione della biodiversità).

Il progetto ha come obiettivo la ricostituzione e la conservazione degli habitat caratteristici delle colline del Parco, con particolare riferimento ai prati e boschi autoctoni, e si prefigge di individuare un modello di sviluppo conservativo e sostenibile delle aree periurbane pedecollinari valorizzando la  biodiversità.

Da diversi decenni a questa parte il rapido e intenso sviluppo industriale dei comuni della cintura bresciana ha determinato l'abbandono delle attività agricole. Non più utilizzati per lo sfalcio o il pascolo, i  prati e le praterie aride costituiscono ormai un habitat discontinuo e relegato a ristretti brandelli, che nel giro di pochi anni potrebbero scomparire del tutto a favore del bosco di invasione.

L’avanzata del bosco sul prato uniforma e rende monotono l’ambiente, con perdita di habitat e biodiversità. Saranno quindi le aziende zootecniche a indirizzo ovicaprino a candidarsi a svolgere un ruolo chiave in questa azione di recupero e mantenimento di alcuni ambienti collinari; tali aziende ben si inseriscono in un contesto urbanizzato dove non esistono ampie superfici di coltivazioni foraggere, ma vi sono buone possibilità di commercializzazione attraverso le filiere corte dei prodotti trasformati artigianalmente in azienda.
Capre e pecore multifunzionali, in una ritrovata armonia tra uomo e paesaggio.

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