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bruna alpina al lago di DeveroAlcuni casi di cronaca recente ci hanno reso partecipi di forme di violenza di cui sono state vittime animali da allevamento. L’ultimo episodio avviene a fine febbraio in una stalla di Piedimulera, in Val d’Ossola, dove diversi bovini sono stati trovati in fin di vita o denutriti. Quattordici bovini trascurati, abbandonati a se stessi. Una tragica scoperta che ha portato in Tribunale due allevatori, se così possiamo definirli, denunciati a piede libero per maltrattamento. Immediato il sequestro dei bovini, ospitati temporaneamente in un’altra stalla, prima di essere messi in vendita.

Questa negligenza nella cura di un animale fino a qualche anno fa sarebbe stata impensabile. Se dalla vita e dal benessere dell’animale dipende il benessere proprio, il proprio beneficio economico, il rispetto per l’animale che si alleva è ovvio e conveniente.

Ma l’allevamento industriale rende i capi di bestiame dei numeri e spalma su un elevata cifra di animali i rischi di un mancato ritorno economico. Di conseguenza, oltre a vietare ogni rapporto “affettivo” (ma anche l’allevamento tradizionale non consentiva, troppo, questi vezzi), è vietato anche ogni rapporto con l’animale che non sia calcolato sul profitto.

Se la carne, oggi, vale poco, anche la vita di un vitello vale poco. Non si tratta di pets, animali domestici il cui valore è indipendente dalla loro monetizzazione. Un animale, nella stalla, è quello che vale: il suo peso moltiplicato per il prezzo al chilo che viene pagato.

Dopo la mucca pazza, il prezzo al chilo è calato. E con esso, è calata anche la considerazione per un l’animale, monetizzato e deprezzato, costretto a pagare sulla sua pelle i bassi dell’economia, il peso della tecnica e il cambiamenti nella società dell’uomo.



Un sito francese di ammiratori delle mucche

lavache.comwww.lavache.comè un sito piuttosto curioso. E’ gestito da un ammiratore francese delle mucche ed è l’equivalente bovino di quei siti per voyeur dedicati all’una o all’altra starlette delle tivù o dei calendari. Ci sono varie fotogallery, viene eletta la mucca del mese, c’è una boutique, c’è un forum. Il sito si presenta così : “La mucca è semplicemente la felicità della natura. La bontà del suo latte e la sua presenza nelle nostre campagne ne fanno l’animale più simpatico del pianeta. La mucca è bella, calma, generosa. Noi la amiamo! Il sito lavache.com è per tutti i suoi adoratori. Il suo obiettivo è scambiarsi ricordi, fotografie, storie, per documentarsi e proteggere la mucca dagli uomini che la rendono pazza.” Evidentemente, nel santificare la vacca, alcuni francesi sanno fare più degli induisti.





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