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Sommario: I cannoni per l’innevamento artificiale sulle Alpi sono tanti, forse troppi. La Cipra ha da poco pubblicato un dossier che fa il punto della situazione. Un quarto della complessiva superficie da sci sulle Alpi è interessato da questo sistema; la temperatura è in costante rialzo, gli impianti in aumento così come i danni ai delicati ecosistemi di montagna. E in Baviera è proprio di cannoni che si parla: il Parlamento ha prolungato di due mesi il periodo in cui gli impianti possono essere utilizzati, più una serie di agevolazioni. Swiss Mountain Water Award 2005: è il concorso lanciato dalla conferenza dei governi dei cantoni alpini della Svizzera a promozione di progetti idrici capaci di migliorare la situazione economica, ecologica, sociale e/o istituzionale nelle regioni montane della Svizzera. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha recentemente pubblicato la Relazione sullo stato della montagna italiana, prevista ai sensi della legge nazionale sulla montagna



Troppi cannoni sulle Alpi? Sulle Alpi le piste dotate di impianti per l’innevamento artificiale sono in crescita. E il dato non manca di preoccupare, soprattutto i circoli ambientalisti e gli stessi operatori del settore turistico, che spesso giudicano in modo controverso questa misura. La Cipra (www.alpmedia.net) ha raccolto informazioni sull’argomento e pubblicato un dossier disponibile in quattro lingue.



Stando a quanto riportato, attualmente l’innevamento artificiale nelle Alpi interessa circa un quarto della superficie complessiva delle piste da sci – e la tendenza è in forte crescita. Inoltre, gli impianti di innevamento vengono installati a quote sempre più elevate, talvolta addirittura sui ghiacciai, provocando conseguenze ecologiche sempre più gravi. In particolare gli ingenti lavori nella fase costruttiva (condutture sotterranee, bacini di accumulo ecc.) compromettono gravemente i delicati ecosistemi di montagna.



Nella sola Austria negli ultimi dieci anni sono stati investiti circa 800 milioni di euro in impianti di innevamento. Per ogni ettaro di pista innevata gli investimenti ammontano a 140.000 euro, a cui si devono aggiungere i costi di gestione, che – così come il consumo di risorse – aumentano al crescere delle temperature. Dal 1970 ad oggi in Svizzera le temperature sono ad esempio cresciute mediamente di 1,5°C e i modelli prevedono ulteriori aumenti compresi tra 1,4°C e 5,8° C entro la fine del secolo.





In Baviera si spara (neve) a volontà. E per esempio, in Baviera, i cannoni da neve potranno essere impiegati per un periodo di tempo più a lungo rispetto a prima durante la stagione invernale: la decisione – con i voti contrari di tutta l’opposizione – è stata presa dal Parlamento regionale. Morale della favola è che i cannoni da neve potranno entrare in azione già dalla metà di novembre e proseguire con l’innevamento fino alla fine di marzo: due mesi in più.

Inoltre le autorità si comporteranno in modo più “flessibile” nelle procedure d’ autorizzazione per gli impianti; è stata anche cancellata l’esclusione dell’accesso a contributi per questi impianti in vigore dal 1993. Le società di gestione di impianti sciistici potranno così presentare richieste di contributo all’UE per i cannoni da neve; per il prossimo futuro non verranno tuttavia messi a disposizione fondi regionali.



Concorso Swiss Mountain Water Award 2005. La conferenza dei governi dei cantoni alpini della Svizzera ha lanciato il concorso “Swiss Mountain Water Award” che intende avviare e promuovere progetti idrici con elevato potenziale di valore aggiunto, che siano orientati alla prassi e forniscano un contributo sostanziale al miglioramento della situazione economica, ecologica, sociale e/o istituzionale nelle regioni montane della Svizzera.



Possono partecipare tutte le persone e le istituzioni svizzere e straniere. La documentazione dei progetti deve essere fatta pervenire entro il 28.2.2005. Lo Swiss Mountain Water Award fa parte della rete per le competenze in materia d’acqua nelle regioni di montagna (Mountain Water Network) avviata nell’Anno dell’acqua 2003; l’obiettivo è di promuovere forme di collaborazione tra economia, politica, cultura e opinione pubblica nonché tra istituzioni regionali, nazionali e internazionali.



Relazione sullo stato della montagna italiana . Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha recentemente pubblicato la Relazione sullo stato della montagna italiana, prevista ai sensi della legge nazionale sulla montagna. La Relazione fa il punto della situazione su tutte le politiche e iniziative di intervento sul territorio montano italiano operate dallo Stato, dalle Regioni e dagli Enti locali. Nello specifico capitolo dedicato alle azioni internazionali, si fa anche il punto sullo stato di attuazione della Convenzione delle Alpi

fonte: www.alpmedia.net







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