Select Page

Orsa dei Pirenei, addio. L’ultima orsa originaria dei Pirenei è stata abbattuta per mano di cacciatori nella Valle dell’Aspe, in Francia. Questa varietà d’orsi è ora persa per sempre.. L’uccisione si è verificata durante una battuta al cinghiale. L’orsa con il suo piccolo è stata spaventata dagli spari ed è scappata verso un cacciatore che ad abbatterla non ci ha pensato due volte. Ciò che davvero è incomprensibile è proprio il fatto che si sia svolta una battuta al cinghiale dal momento che i cacciatori erano stati avvisati della presenza dell’orsa nella zona. L’incidente ha avuto conseguenze fino al livello ministeriale, dove si intendono escogitare rapidamente misure per salvaguardare la popolazione d’orsi. Già nel 1996 erano stati liberati nella regione dei Pirenei centrali tre orsi provenienti dalla Slovenia. Oggi nella regione vivono una dozzina d’esemplari. Tuttavia pastori e allevatori fanno ancora fatica ad accettare gli orsi e li accusano di aggravare la crisi della pastorizia… lecito dubitare che non si sia trattato di un banale “incidente di caccia”?



I costi dei trasporti. Una nuova ricerca sui costi esterni dei trasporti in Germania e in Europa: in Germania il sistema dei trasporti provoca annualmente circa 150 miliardi di euro di costi sanitari e ambientali. Questo è il risultato presentato da uno studio svolto dagli Istituti di ricerca IWW (Karlsruhe/D) e Infras (Zurigo/CH) sui costi esterni dei trasporti nell’Ue, in Svizzera e in Norvegia. Ciò che fa specie è che i costi per i danni sanitari e ambientali derivanti dai trasporti non vengono pagati da chi li provoca, ma gravano sulla collettività: ad esempio attraverso a contributi assicurativi per l’assistenza sanitaria e gli oneri fiscali. Su una cosa non c’è dubbio: il principale fattore della crescita dei costi è il traffico stradale (che incide per l’83%); il 14% della crescita dei costi è invece attribuibile al trasporto aereo; solo il 2% al trasporto ferroviario.



luce intensa (foto red.)Uccelli uccisi dalla luce. In aumento continuo il numero di uccelli migratori che cade vittima delle condizioni di luminosità artificiale durante gli spostamenti verso sud. Una compatta cappa di nebbia alta in Svizzera, a metà ottobre, non ha infatti mancato di ostacolare l’orientamento degli uccelli che di notte, in combinazione con località urbanizzate intensamente illuminate, rischiano di perdere completamente l’orientamento e morire. Il perché è semplice: i migratori si orientano facendo riferimento alle fonti luminose artificiali e si scontrano in questo modo con alti edifici, oppure non riescono ad uscire dalla cappa di luce che ricopre le città: questi ultimi, dopo aver volato a vuoto per ore cadono al suolo privi di forze. Secondo quanto riferito dalla Stazione ornitologica svizzera di Sempach, una minore illuminazione delle città durante le notti nebbiose potrebbe ridurre sensibilmente i rischi.



Svizzera: minaccia alla biodiversità. Nuove pubblicazioni sulla biodiversità in Svizzera mettono in luce un dato preoccupante, ossia che qui la diversità genetica e la varietà delle specie sembrano essere più minacciate rispetto alla maggior parte degli altri stati europei. A questa conclusione giunge la ricerca “Biodiversität in der Schweiz” (Biodiversità in Svizzera), pubblicata dal Forum Biodiversität Schweiz. Noti scienziati evidenziano nella ricerca concrete lacune nell’impegno per la protezione della biodiversità e indicano possibili soluzioni e lanciano un appello per un approccio sostenibile nei confronti della varietà biologica. Tra i responsabili della perdita di specie vengono citati: l’intensivizzazione dell’agricoltura, l’espansione urbanistica diffusa anche negli ambienti naturali, come anche il cambiamento del clima.







Share This