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Gli Spalti di Col Becchei si trovano in un luogo magico che fa parte delle dolomiti di Fanes, vicino al Monte Taè, a Cortina d’Ampezzo. Il versante sud, costituito da una parete di calcare compatto verticale ed in parte strapiombante, ha attirato forti arrampicatori (in particolare del gruppo Scoiattoli) attorno alla metà degli anni 80. Qui, nel 1984, Mario Dibona “Moro” e Paolo Bellodis hanno aperto il primo itinerario alpinistico (forse il più estetico), la Via Los Angeles 84, caratterizzata da un lungo diedro seguito da una meravigliosa placca calcarea che porta fuori dalle difficoltà sul pratone sommitale.

Foto credits Mario Dibona, alpinista del Gruppo Scoiattoli di Cortina

Le difficoltà sostenute su tutta la via, l’arrampicata varia e molto tecnica tra diedro, fessura e placca, rendono questo percorso un vero e proprio capolavoro alpinistico di Cortina. L’esposizione a sud, la quota non troppo alta e il medio sviluppo della via, permettono ripetizioni anche in autunno. Nel 2021 Mario Dibona ha completato un “restyiling” della via, sostituendo o rinforzando le soste ed aggiungendo delle protezioni fisse per rendere più sicuri i passaggi più difficili.

Foto credits Mario Dibona, alpinista del Gruppo Scoiattoli di Cortina

INDICAZIONI STRADALI

Da Cortina prendere la strada per Dobbiaco e parcheggiare al tornante di Sant’Uberto, dove parte anche la strada per Ra Stua.

AVVICINAMENTO

Dal tornante si scende per sentiero fino alla strada asfaltata che si porta in val di Fanes. Si segue la strada poco pendente fino ad oltrepassare il Ponte Outo per continuare sul sentiero 10 più diretto e ripido sulla destra. Si riprende la strada inoltrandosi in Val di Fanes, ormai in vista della parete. Al primo ponte in legno si passa sull’altro lato del torrente e lo si segue parallelamente per sentierino per 200m, quindi un ometto a dx indica una traccia per bosco ripido e successivamente si asseconda una seconda traccia che taglia a sx in piano per un buon tratto, portandosi in linea con la parete. Un ultimo tratto ripido con altro ometto guida brevemente fino alle ghiaie sotto parete ed alla base dello zoccolo costituito da cenge e risalti. Da qui si sale per una corda fissa e poi effettuare un largo giro per una cengia a sx. Attacco sotto l’evidente grande diedro (2 ore).
È possibile ridurre il tempo di avvicinamento con una e-bike o usufruendo del servizio jeep.

RELAZIONE:

  • 1 tiro– Una rampa conduce nel diedro. Salire per questo ad una cengia (chiodo) e a dx superare una breve placca con movimento difficile. Verso sx si va a sostare su gradino, nel diedro. 2 spit di sosta, 2 di passaggio. 20m, V+ e VI
  • 2 tiro  – Tiro chiave. Dritti per fessura con stupenda roccia nera. Aggirare a dx un naso. Uscire dal diedro verso un terrazzino, dove si trova una vecchia sosta. Dritti per lama e diedro fin sotto un tetto, quindi traversare a dx ad una scomoda sosta. 2 spit di sosta, 4 di passaggio. 30m, VI+
  • 3 tiro – Oltrepassare una sosta con 2ch e salire per diedro con belle gocce. Sostare su piccolo gradino. Sosta su 1 spit nuovo+1 spit vecchio+1ch, 1 spit di passaggio. 20m, V+
  • 4 tiro – Dritti per il diedro (clessidra con cordone) fin sotto uno strapiombo. Qui si può salire dritti (VI+) oppure più facilmente per una fessura a dx. Più in alto il diedro diventa giallastro, con un ulteriore strapiombo. Dritti nel diedro (3chiodi) fino a sostare sotto un tetto, dentro ad una nicchia. 2 spit di sosta, 3 di passaggio. 30m, dal V+ al VI+
  • 5 tiro– Traversare a sx sotto al tetto (3chiodi) e sostare scomodamente appesi su una cengia (sosta in comune con la via Thriller). Sosta su 2 spit. 10m, V

Foto credits Mario Dibona, alpinista del Gruppo Scoiattoli di Cortina

  • 6 tiro – Salire sopra la sosta (1chiodo). Proseguire a sx per un diedro (spit a sx, poi chiodo). Salire verso lo spigolo in direzione di zone erbose (2 chiodi). Superare un diedrino corto e liscio (1 chiodo). Andare a sx verso un albero e seguire zolle erbose sfruttando alcune lame poco rassicuranti. Sostare su cornice gialla. 2 spit di sosta, 4 di passaggio.50m, VI
  • 7 tiro – Traversare a dx 3m, salire dritti (2 chiodi) a prendere una fessura slavata. Oltrepassata, traversare a dx ad una comoda sosta sotto strapiombi. 2 spit di sosta, 4 di passaggio. 20m, VI
  • 8 tiro – Non si sale nel camino sopra la sosta, ma si passa su quello parallelo a sx. Salire in spaccata (2 cordoni su clessidre), uscire a dx su strapiombo aereo (2 chiodi) e uscire dalla parete. Salire per prato e sostare sulla parete di destra. 2 spit di sosta, 2 di passaggio. 30m, V+, p. VII- (A0)

DISCESA:

Si raggiunge un boschetto. Traversare ancora a dx e portarsi ad una trentina di metri da un profondo canale. Si scende ora per cenge e canalini, per tracce (no ometti) per un totale di 100 m di I e II grado a volte esposto. Al termine, si raggiungono i mughi basali. Traversando a sx per buona traccia ci si trova quasi all’altezza della cengia di attacco. Seguendo una traccia più bassa ci si collega poi al sentierino sotto le pareti. 1 ora

Foto credits Mario Dibona, alpinista del Gruppo Scoiattoli di Cortina

INFORMAZIONI:

  • Gruppo montuoso: Fanes
  • Esposizione: Sud
  • Grado Max: VII- (A0)
  • Tempo totale arrampicata: h 5 circa
  • Tempo totale ascensione andata e ritorno: h. 9 circa
  • Attrezzatura: 2 mezze corde da 60m, 10 rinvii, fettucce, una completa serie di friends.

Contatti utili:
Ufficio Turismo Cortina
Corso Italia, 81, 32043 Cortina d’Ampezzo BL
Telefono: 0436 869086
www.dolomiti.org/it/cortina

Per organizzare l’arrampicata:
Dolomiti Ski Rock
www.dolomitiskirock.com
email: booking@dolomitiskirock.com

Uno speciale ringraziamento a Mario Dibona “Moro” per averci supportato nella redazione di questo testo e per l’utilizzo delle fotografie.

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