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A dicembre il Governo italiano ha smembrato il Parco nazionale dello Stelvio assegnandone la gestione alle Province autonome di Bolzano e Trento e alla Regione Lombardia. Nonostante il parere contrario della Ministra dell'ambiente Stefania Prestigiacomo e suscitando le vivaci proteste delle associazioni ambientaliste.
Con la cancellazione dell'organismo unitario di gestione del Parco si è smembrata la più grande area protetta delle Alpi italiane.

Il Parco nazionale dello Stelvio si estende per 130.600 ettari sul massiccio dell'Ortles- Cevedale e confina con il Parco nazionale svizzero. È uno dei più grandi parchi d'Europa.

"Non è mai accaduto che un Paese cancellasse, di fatto, un Parco nazionale" affermano con indignazione le associazioni ambientaliste italiane. Tale provvedimento potrebbe compromettere la tutela dell'ambiente, funzione originaria del parco, intensificando lo sfruttamento economico del territorio. Questo perché i vincoli ambientali istituiti alla fondazione del Parco nazionale nel 1935 possono ora essere modificati dai singoli enti locali. L'attuale organismo di gestione ha finora saputo respingere i progetti non conciliabili con la tutela del territorio. Con il passaggio delle competenze agli enti locali, viene ora messo a rischio l'obiettivo primario di protezione della natura.

"Se la protezione della natura e del paesaggio viene affidata ai livelli decisionali inferiori, viene inevitabilmente sottoposta a una maggiore pressione da parte di interessi privati e poteri forti locali" ha dichiarato Wolfgang Platter, direttore del Parco nazionale. Il passaggio dell'amministrazione del Parco alle Province e alla Regione può anche essere considerato un passo per favorire l'accettazione della popolazione locale e rendere più semplici ed efficaci i processi amministrativi. Andreas Riedl, dell'Federazione Protezionisti Sudtirolesi, non ha nulla da eccepire sull'efficienza, precisa tuttavia "intendiamo però verificare con attenzione se con il passaggio delle competenze alla Provincia verranno mantenuti gli elevati standard di protezione finora in vigore".

Accese critiche sono scaturite anche dalle modalità con cui è stato approvato il decreto che cancella la gestione unitaria del Parco. Esso è stato infatti richiesto dalla Südtiroler Volkspartei (partito che governa la Provincia di Bolzano) quale parte integrante delle competenze della Provincia autonoma. In occasione del voto sulla mozione di sfiducia del 14 dicembre, i parlamentari sudtirolesi si sono astenuti, contribuendo ad evitare la sfiducia al Governo Berlusconi. Così si è giunti all'approvazione del decreto il 22 dicembre scorso.

fonte testo: AlpeMedia gennaio 2011, CIPRA

foto archivio DiscoveryAlps

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