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La montagna non regala mai nulla e chi corre la Dolomites Skyrace, anche quest’anno prova di Campionato del Mondo di skyrunning, sa bene che il risultato se lo deve guadagnare spendendo tante energie per affrontare 10 chilometri tutti in salita con 1.750 metri di dislivello, ma soprattutto 12 chilometri massacranti in discesa. E anche quest’anno l’affascinante gara della Val di Fassa si è proprio decisa lungo la cruda Val Lasties. Ha vinto, ma soprattutto ha infranto il record, lo sloveno Mitja Kosovelj, ultimo ad iscriversi e primo sul traguardo col tempo di 2h04’53”. Record “bruciato” anche nella gara femminile con una strepitosa Angela Mudge (GBR) la quale ha vinto col tempo di 2h30’17” ma soprattutto ha staccato la seconda di oltre 10’. Ed infine è anche record di partecipanti, 550!

La gara è partita da Canazei alle 8.30 in punto, e subito ha dettato le regole il vincitore dello scorso anno, Agusti Roc Amador, più volte campione del mondo e sicuramente un grande specialista delle skyrace. Il catalano ha staccato subito tutti. Lui, leggero, in salita “vola”, in discesa è invece un po’ “frenato” ma chi non lo sarebbe correndo a rotta di collo lungo la Val Lasties?

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Agusti Roc Amador ha “scollinato” per primo a Passo Pordoi, una manciata di secondi su Tofol Castanjer Bernat ed un minuto secco sullo sloveno Mitja Kosovelj.

Dal Passo alla Forcella Pordoi e quindi sul Piz Boè, severo con tutti i suoi 3.152 metri di altitudine. Qui la situazione è mutata con l’altro catalano Jesse Hernandez Gispert che con un forcing da autentico camoscio si è lanciato in scia del fuggitivo Roc Amador. Il leader della corsa proprio sul Piz Boè poteva contare su un vantaggio di 2’2” su Hernandez Gispert e 2’12” su Kosovelj.

Castanjer Bernat ha sofferto la salita finale del Piz Boè, dove gli atleti piegati sulle ginocchia spesso arrancavano tra le rocce aggrappandosi con le mani e salendo a forza di braccia. Sul top del percorso aveva un distacco di oltre 3’, la gara sembrava compromessa per lui. Una vera skyrace, una gara nel cielo, perché appena sopra le rocce tra una folata e l’altra di nebbia si scorgeva un cielo limpido che si poteva quasi… toccare con un dito. E lassù oltre i 3.000 metri tra nebbia e nuvole facevano capolino cime suggestive come la Marmolada, il Sassolungo, tutto il Gruppo del Sella e le vette più belle delle Dolomiti.

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Tra le donne l’inglese Angela Mudge è partita a tutta. Si è calata la visiera del suo cappellino sugli occhi e non ha più guardato in faccia nessuno. Sul Piz Boè la britannica aveva già quasi 8’ di vantaggio sull’atleta di Andorra Stephaniel Jimenez, e 9’ sulla bergamasca Daniela Vassalli.

La discesa dal Piz Boè verso Pian Schiavaneis ha sconvolto la classifica maschile. Un ritmo indiavolato per i primi, con lo sloveno Mitja Kosovelj che a balzi ha affrontato asperità incredibili, crepacci, salti tra le rocce, ripidissime pietraie. Sembrava un razzo quando ha raggiunto e superato Agusti Roc, sorpreso da tanta velocità. Passato al comando, lo sloveno si è accontentato di controllare la situazione. Roc Amador ha subìto anche il rientro del connazionale Castanjer Bernat che dal Piz Boè a Pian Schiavaneis ha recuperato praticamente quasi quattro minuti. Una furia, ma che nulla ha potuto contro l’extraterrestre Mitja Kosovelj.

È stato quest’ultimo ad infilare il traguardo per primo tra un’ala di foltissimo pubblico. Applausi per lui col nuovo record che sbalordisce, 2h04’53! Ma sono stati in quattro ad infrangere il primato dello scorso anno di Agusti Roc Amador (2h07’57”). Tofol Castanjer Bernat ha compiuto il miracolo in discesa, il suo secondo posto è importante perché gli consente di balzare al comando del Campionato del Mondo. Agusti Roc Amador si “accontenta” del terzo posto, ed è un podio che conta.

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Poco da dire degli italiani. Il primo è Matteo Piller Hoffer, settimo a 6’41” ma sperava nel podio, come lo scorso anno. Troppo forti gli stranieri alla Dolomites Skyrace. Paolo Larger, già vincitore a Canazei, è 11°.

Tra le donne la gara non ha storia. Angela Mudge migliora se stessa e vince con 2h30’17”, praticamente 3’ meglio dello scorso anno, e così si porta in vetta alla graduatoria mondiale. La Jimenez accusa 10'01” ed è seconda, ma sul podio ci sale anche Paola Romanin, friulana, e ripete il risultato dello scorso anno.

Una gara da lasciare col fiato sospeso i tantissimi arditi che sono saliti in quota, la Dolomites Skyrace festeggia i dieci anni con due records. Non male!

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Sintesi di 40’ su Rai Sport nel pomeriggio sportivo di martedì, e 30’ su Rai Sport SAT giovedì 2 agosto alle ore 20.00.

Classifica maschile:
1) Kosovelj Mitja (K2 Sport – SLO) 2.04.53; 2) Castanjer Bernat Tofol (Team Catalunya) 2.06.30; 3) Roc Amador Agusti (Team Catalunya) 2.07.21; 4) Hernandez Gispert Jesse (Team Catalunya) 2.07.50; 5) Heneghan John (Saab Salomon – GBR) 2.08.24;  6) Symonds Andy (Carngie – SCO) 2.10.57; 7) Piller Hoffer Matteo (US Aldo Moro) 2.11.34; 8) Zinka Ionut Alin (Seleccion Vasca – EUS) 2.12.20; 9) Owens Thomas (Mercia Fell Runner – GBR) 2.12.30; 10) Taggart Lloyd (Dark Peak Fellrun – GBR) 2.13.06

Classifica Femminile:
1) Mudge Angela (Team Saab Salomon – SCO) 2.30.17; 2) Jimenez Stephaniel (Federaciò Andorra – AND) 2.40.18; 3) Romanin Paola (US Aldo Moro) 2.42.16; 4) Gross Annemarie (Telekom Team Sudt.) 2.42.50; 5) Vassalli Daniela (La Recastello R.) 2.45.28; 6) Lee Jackie (Eryri Harriers – GBR) 2.46.51; 7) Serra Salame Anna (Team Catalunya) 2.48.10; 8) Rizzi Michela (GS Altitude) 2.54.13; 9) Gadler Simonetta (SAT Pergine) 2.58.30; 10) Olazabar Alicia (Seleccion Vasca – EUS) 3.00.45.

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