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Lo scrittore Enrico Brizzi – famoso al grande pubblico per il suo romanzo d’esordio Jack Frusciante eÌ€ uscito dal gruppo e oggi in libreria con La legge della giungla (Laterza, 2012), in queste settimane impegnato anche nel progetto Giro della LibertaÌ€ (https://www.italicaedizioni.it/gran-giro-psicoatletico-di-italia/) – eÌ€ il nuovo presidente di giuria del Premio ITAS del Libro di Montagna, primo riconoscimento nazionale dedicato alla letteratura d’alta quota che, dopo 40 anni di vita, con la nuova edizione del 2013 apriraÌ€ anche ai giovani.

In quest’ottica, Brizzi eÌ€ l’ideale trait d’union tra il mondo della letteratura e quello dei ragazzi: «Ritengo questa nomina un onore che a vent’anni non avrei meritato», dice lo scrittore. «Ora, invece, penso di poter condividere parte della strada fatta fin qui con altri autori, lettori e appassionati di montagna». Per lui, che al cammino come dimensione spirituale e ispiratrice crede e ha dedicato scritti, le vette hanno un sapore simbolico di luogo «dove eÌ€ possibile interrogarsi sulla vita e i suoi misteri senza essere distratti dal rumore di fondo della civiltaÌ€…».La montagna, quindi, come il posto dell’anima.

«In Italia – osserva Brizzi – molti credono che il calcio sia la piuÌ€ perfetta metafora della vita umana (o viceversa), io invece ritengo che questa metafora perfetta dell’esistenza sia piuttosto da ricercarsi in un viaggio a piedi: una tappa in montagna, da soli o in compagnia, ha piuÌ€ da insegnarci su noi stessi, i nostri limiti, sugli altri e sul territorio rispetto a tante pagine di teorie».

R@ccontare in digitale. Blog, Facebook, Twitter, YouTube e chi piuÌ€ ne ha… Con la societaÌ€ sempre piuÌ€ social e connessa ITAS non eÌ€ stata a guardare e ha potenziato la sua carica innovativa introducendo tra le sezioni del Premio ITAS “Montagnav(v)entura”, il r@cconto ispirato e vissuto con le nuove tecnologie. Niente a che vedere con la montagna, per l’immaginario comune luogo di tradizioni lontane da tutti gli orpelli moderni? Tutt’altro, spiega Brizzi: «Chi ha detto che la montagna non possa avere cittadinanza nelle nuove forme di espressione e comunicazione? Non sempre chi scrive un buon sms scriveraÌ€ un buon romanzo, ma eÌ€ quasi sempre vero il contrario. Ecco allora che anche un messaggio brevissimo puoÌ€ essere indice di un talento da coltivare».

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