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La Valle Camonica cerca archeologi autoctoni e invita tutti i giovani appassionati della ricerca, della storia e amanti della propria terra a impegnarsi nel settore. La Comunità Montana locale ha infatti emesso un bando con il quale si finanziano i campi di ricerca nel settore delle incisioni rupestri, con contributo agli enti organizzatori per ogni giovane studente partecipante, purché camuno e d’età tra 15 e 25 anni. L’intento dell’ente pubblico è quello di formare “archeologi” del posto, in grado di fare ricerca e studio delle testimonianze del passato presenti in Vallecamonica, ma soprattutto appassionati della propria storia, in grado di gestire al meglio l’immenso patrimonio camuno, riconosciuto Patrimonio mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco.



Per incentivare i giovani in questo settore sono numerosi gli enti che operano sul territorio e offrono la possibilità di misurarsi sul campo. Uno di questi è il Dipartimento Vallecamonica e Lombardia del Centro Camuno di Studi Preistorici, con sede a Niardo, che anche per quest’anno propone un Campo archeologico, aperto ai giovani e non solo, per aiutare la ricerca a fare un passo avanti, avvicinare i partecipanti all’affascinante mondo preistorico che ha lasciato traccia sulle rocce affioranti dal terreno camuno e fare un’esperienza umana e di socializzazione. Il Campo inizierà il 27 luglio e terminerà il 14 agosto, con ricerche e un corso di rilevamento e analisi delle istoriazioni. “Le scoperte, iniziate ormai più di cento anni fa – dicono gli organizzatori – non sono ancora terminate e in questa valle e nelle sue convalli è progressivamente venuto alla luce il più grande complesso istoriato del continente europeo, con più di 300.000 incisioni note. Le zone istoriate comprendono interi fianchi montuosi o impervi crinali nascosti da boschi e molte figure incise attendono ancora di tornare alla luce”.



Il corso di 180 ore si prefigge la formazione di personale qualificato e sarà dedicato al completamento della documentazione estensiva delle zone di Foppe di Nadro e stradina in vista di approfondimenti e future pubblicazioni. I lavori si articoleranno in tre sezioni: sul campo, con esplorazione in aree documentate e pulitura di superfici inedite, rilevamento, fotografia e cartografia di rocce incise; in laboratorio, con la riproduzione, elaborazione al computer, catalogo analisi e confronti con materiale archeologico; infine, ricerche monografiche su una località, su una tematica o su un simbolo. Contemporaneamente ci saranno incontri serali con esperti e gruppi operanti in ambito archeologico; interessanti le uscite notturne per le fotografie a luce radente sulle rocce.

Antonio Stefanini

Informazioni anche su www.ccsp.it







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