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Provincia di Brescia e Club Alpino insieme per lo sviluppo della rete sentieristica della provincia lombarda. Un’evoluzione attesa e necessaria, che punta ad una riqualifica del ‘già esistente’. Ed è stato proprio questo l’argomento esposto durante una recente conferenza stampa convocata presso la Provincia di Brescia, in cui il presidente Giovanni Cavalli e l’assessore al Territorio Aristide Peli hanno presentato il protocollo d’intesa tra provincia e Cai.



Obiettivo principe è sviluppare un più alto livello d’informazione e accessibilità alla rete di sentieri definita nel 2002 dal “piano sentieristico provinciale”: la Valcamonica è forse il comprensorio bresciano più interessato all’iniziativa.



“Con questo accordo la Provincia intende dare un forte impulso al recupero dei sentieri presenti sul territorio, rendendo quotidiano l’interesse da parte dell’Amministrazione verso un patrimonio di grande valore”, ha detto Giovanni Cavalli.



“L’iniziativa – ha spiegato l’assessore Aristide Pelirisponde essenzialmente a due obiettivi: aggiornare i dati sulla qualità, lo stato di manutenzione e la percorribilità dei sentieri, gettando nel contempo le basi per una completa informatizzazione di questi riscontri, rendendoli fruibili non solo agli uffici competenti ma anche agli utenti interessati”.



“Dal punto di vista operativo – ha aggiunto Gabriele Lovisetto, coordinatore del progetto per conto del Cai – il Club alpino (15 sezioni e 12 sottosezioni per 25mila soci nella provincia) si impegnerà a realizzare una fotografia accurata del territorio, relazionandosi anche con organizzazioni di volontari attive nelle zone interessate, quali l’Ana o le stesse Comunità montane”.



L’intenzione non è però quella, come ha avuto modo di sottolineare l’assessore Peli, di individuare nuovi sentieri. Bensì la riqualifica di quelli che già esistono, elevandoli così ad uno standard qualitativo che avvicini le vie di montagna a zone alpine più evolute sotto questo punto di vista.

Tra le operazioni previste dal piano di riqualifica, oltre al processo di inserimento informatico dei dati, c’è la volontà di uniformare alcuni aspetti (segnaletica e numerazione).



Problemi urgenti e – anzi – vecchi, che con la sinergia tra Ente Pubblico e Club Alpino si spera vengano affrontati e finalmente risolti una volta per tutte in maniera razionale e confacente alle esigenze di un turismo moderno. Ce n’è bisogno.

Antonio Stefanini



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