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La regione Valle d’Aosta si impegna a fondo nella manutenzione dei sentieri, punto di forza dell’offerta turistica naturalistica estiva, stanziando ben 3 milioni di euro per il 2006.

Il ruolo turistico, ambientale e di tutela del territorio svolto indirettamente dalle migliaia di chilometri della rete sentieristica valdostana sarà a breve interessato da un disegno di legge, presentato nel corso di una conferenza stampa la scorsa settimana.



“La rete sentieristica e più in generale gli itinerari escursionistici – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura e alle Risorse naturali, Giuseppe Isabellon – sono strumento, oltre che di promozione turistica, di monitoraggio e di salvaguardia del territorio”. Il disegno di legge (concertato insieme all’assessorato regionale al Turismo) introdurrà diversi cambiamenti rispetto alla normativa esistente, datata 1993.



Verrà stabilita la definizione di sentiero pedonale, inteso come “infrastruttura che si sviluppa prevalentemente al di fuori dei centri abitati, che permette l’accesso alle strutture ricettive in quota, agli alpeggi, ai fondi agricoli e ai luoghi di particolare interesse escursionistico, alpinistico, turistico, e che presenta una larghezza non superiore a metri 2 e il fondo naturale o in pietra”. Inoltre gli itinerari verranno divisi in tre categorie (attualmente sono due) a seconda dell’ente di gestione: itinerari regionali, intercomunali e locali (questi ultimi gestiti da Comuni e Comunità montane). Tra le altre novità, infine, c’ è anche la realizzazione di un catasto elettronico dei sentieri (già in uno stadio avanzato) che si baserà sui dati delle rilevazioni satellitari, e che permetterà di conoscere l’effettivo sviluppo chilometrico dei sentieri valdostani.



Complessivamente sarà interessata dalla normativa l’intera rete sentieristica della regione, da quella dedicata espressamente al trekking e all’escursionismo, comprendente le Alte vie 1 e 2 (che in quota collegano rispettivamente Pont-Saint-Martin a Courmayeur e Courmayeur a Champorcher in 25 tappe), le varianti alle due Alte vie costituite dai sentieri intervallivi 102 (Aosta-Champdepraz) e 105 (Gressoney-Aosta), il ‘Tour du Mont-Blanc’ (Valle d’Aosta-Alta Savoia), il ‘Tour des Combins’ (Valle d’Aosta-Canton Vallese) e il ‘Tour du Mont-Rose’ (Valle d’Aosta-Piemonte-Svizzera), fino a tutti i sentieri di interesse e percorrenza locale.



Durante la conferenza stampa sono state presentate anche le sei guide, redatte da Luca Zavatta, che coprono a tappeto i sentieri più e meno difficili della Valle d’Aosta, lasciando scarse possibilità di scoperta di angoli poco frequentati e di itinerari in disuso. Ottime le dettagliate tavole cartografiche, disegnate ancora dallo stesso infaticabile e eclettico Zavatta, adesso impegnato a completare i rilevamenti per le carte dei sentieri in scala 1:25000. Un po’ complesse talvolta le indicazioni per itinerari circolari che utilizzano pezzi di sentieri diversi, come se l’autore fosse stato più intento a seguire il GPS che a guardarsi intorno.





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