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Il primo Dicembre del 1923 alle 7.15 si fece buio sulla Valle di Scalve (BG), in seguito al crollo della Diga del Gleno, e un’immane massa d’acqua e di materiale portò alla morte numerose persone e la distruzione di diversi paesi del fondo valle.

Quest’anno si è celebrato l’ottantesimo Anniversario (1923-2003) di questa tragedia e in Valle di Scalve sono state numerose le iniziative proposte e le manifestazioni che si sono sviluppate per non dimenticare questo terribile episodio che ha segnato in modo indelebile la storia di questa piccola Valle Bergamasca.

I lavori per la costruzione della diga iniziarono nei primi anni del 1900, un’epoca caratterizzata dall’entusiasmo e dalla fiducia nel progresso che poteva derivare dall’industria elettrica. E così fu costruito questo sbarramento dalla larghezza di 260 metri che avrebbe dovuto garantire lavoro e un generale miglioramento delle condizioni economiche degli abitanti della Valle di Scalve. Ma come alcuni sostengono il disastro avvenne perché: “Molti non fecero il loro dovere”.

E così per risparmiare soldi sui materiali impiegati ed evitare scocciature burocratiche, molte scorciatoie furono prese e fu proprio questa mal gestione la principale causa del crollo della diga.

Il crollo della diga secondo le fonti ufficiali portò alla morte di 356 persone, ma con buona probabilità furono molte di più. I paesi di Bueggio, Dezzo e Corna di Darfo furono completamente travolti e distrutti dall’acqua. Altri paesi subirono danni molto pesanti con morti e un crollo dell’economia locale.

Oggi a distanza d’ottanta anni è giusto fermarsi e riflettere su ciò che è accaduto !







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