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“M’illumino di meno”: questo è il titolo della campagna promossa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di Radio2, che invitava i privati e le Istituzioni ad aderire alla 2° Giornata Nazionale sul Risparmio Energetico. La risposta è stata sopra ogni aspettativa, soprattutto da parte di enti pubblici quali Comuni, Province e Regioni e, chiaramente, anche da parte di tutti quei soggetti che fanno del rispetto della natura la loro mission

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Fra essi non poteva mancare il Parco Nazionale del Grand Paradiso, primo istituito in Italia (nel 1922 con Regio Decreto), e fra i più estesi, con i suoi 70mila ettari di territorio montano fra Piemonte e Valle d’Aosta. Questa vasta area è “controllata” grazie a 50 basi d’appoggio, le seconde case dei 62 guardaparco che compongono l’organico dell’Ente.



Gli edifici, in quota e raggiungibili solo a piedi, sono stati dotati di 32 impianti solari fotovoltaici, in modo da sostituire la vecchia illuminazione a gas e, dove il territorio l’ha consentito, anche con 6 micro-centrali idroelettriche. Inoltre, in sostituzione dei boiler a gas sono stati installati 5 impianti solari termici a circolazione naturale per la produzione di acqua calda.



Ma l’Ente Parco vuole andare oltre e propone un’iniziativa che in certo senso è anche un ritorno al passato: dove sarà possibile, infatti, gli approvvigionamenti per le basi d’appoggio saranno effettuati con i muli, in modo da limitare notevolmente l’utilizzo dell’elicottero.

Al di là di questa ultima proposta, sicuramente ad effetto, va fatto un plauso al Parco che sta dimostrando con numerose iniziative, fra cui “A piedi fra le nuvole” per limitare l’accesso alle auto in agosto al sempre affollatissimo Col del Nivolet, la volontà di veicolare sempre di più il rapporto uomo-natura verso i principi della gestione sostenibile del territorio.

Nella foto. Borgata Nivolastro (Valle Soana): pannelli fotovoltaici nella casa del guardaparco







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