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“La scoperta del Monte Bianco” di Horace Benedict de Saussure è in libreria nella collana i Licheni della Vivalda (n°104 – Traduzione e presentazione di Paolo Brogi). Uno dei grandi classici delll’alpinismo ora è disponibile con un'avvincente ricostruzione di Pietro Crivellaro che risolve definitivamente il caso della prima ascensione del Monte Bianco, una vicenda fondamentale per la storia dell'alpinismo.

Per la prima volta si documenta la responsabilità di De Saussure nell'intrigo, e si svela perché il primo salitore, il dottor Paccard (considerato idealmente dagli storici Graham Brown, Gavin de Beer e Pietro Crivellaro il primo vero alpinista), ha subito in silenzio la falsa storia.

La storia. A partire dal 1760 il ventenne De Saussure esplora instancabilmente, con l’aiuto di guide locali, entrambi i versanti del Monte Bianco animato da una grande passione insieme scientifica e avventurosa. Dal Montenvert al Crammont, le sue osservazioni e i suoi tentativi porranno le basi per la prima salita sul “gigante” delle Alpi, nel 1786, ad opera di Paccard e Balmat; cima sulla quale – terzo in ordine cronologico – riuscirà lui stesso a salire, lasciandoci il resoconto toccante della sua irripetibile esperienza. Un testo che, nel contempo, è anche una buona occasione per un raffronto storico tra realtà ambientali di grande interesse e fragilità.

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