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Un altro appassionante giallo nel massiccio del Monte Bianco: con “L’ultima Camel blu” (CDA & Vivalda editori, giugno 2008 –  15,00 euro) ritorna l’investigatore Nanni Settembrini, guida alpina e capo del Soccorso Alpino di Courmayeur, creato dalla fantasia dello scrittore di montagna Enrico Camanni. La guida detective con la sua prima avventura, “La sciatrice”, aveva già riscosso simpatie e consensi che si confermano nel nuovo “caso”. 

Il giorno di ferragosto di una lunga estate calda, in cui i ghiacciai si sciolgono in modo abnorme e le frane si susseguono, nel bel mezzo della festa delle guide, arriva una richiesta di soccorso. Prima una donna, poi due uomini sono dati per dispersi dai familiari. La ricerca appare subito difficile perché non ci sono indicazioni precise sulla meta   scelta dagli alpinisti. Mentre sulle lame di granito dell’Aiguille de Blaitière si compie il dramma, Settembrini e il suo vice Ivan Bareux indagano affidandosi all’intuito e alle caratteristiche psicologiche dei personaggi, molto più che su pochi segni ritrovati. 

Camanni riesce a creare una buona suspence:  il lavoro di guida conduce Settembrini sul Dente del Gigante, a ritrovare, per caso, la prima tessera del puzzle. Il capo guida sa che la montagna è luogo ideale per perdersi, non solo fisicamente, ma anche metaforicamente, per lasciarsi alle spalle il passato e accettare dei se stessi “diversi”, cambiati, come gli altri non sanno vedere. Gli abissi del Grépon sono il luogo ideale dove fuggire da una vita quotidiana opaca per inseguire una passione segreta e non ancora confessata, fino a diventare “ebbri di altezze, saturi di roccia” e non solo:  brani di poesie di Gaio Valerio Catullo introducono i capitoli della storia parallela di due dei dispersi. 

Nel massiccio del Monte Bianco, tra improbabili voli serali di controllo dell’elicottero del soccorso e annotazioni di storia alpinistica a corollario della descrizione delle vie, tra figure tratteggiate con perizia e pochi tratti di penna: «riconobbe Moriondo al primo sguardo…un’alpinista all’antica, camicia Carlo Mauri e pantaloni alla zuava», le storie, quella dei dispersi e quella personale di Settembrini, volgono al finale, tutto da scoprire come in un vero giallo di Simenon.

Enrico Camanni, nato a Torino nel 1957, è approdato al giornalismo attraverso l’alpinismo. Nel 1985 ha fondato il mensile “Alp” e oggi dirige la rivista internazionale “L’Alpe”, oltre ad occuparsi di progetti museali (Bard, Torino, Vinadio). Ha curato libri sulla letteratura e la storia dell’alpinismo, ha pubblicato volumi di saggistica e ha scritto quattro romanzi, tutti ambientati in Valle d’Aosta, pubblicati nella collana “I Licheni” di CDA&Vivalda: Cieli di pietra, La guerra di Joseph, La notte del Cervino e La sciatrice.

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