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Una nuova legge per disciplinare la professione di maestro di sci e delle scuole di sci in Valle d’Aosta, è stata approvata dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta. Nella relazione introduttiva la relatrice Adriana Viérin (Union Valdôtaine) ha sottolineato che «si tratta di modifiche richieste su esplicita domanda dell'Associazione valdostana maestri di sci con l'obiettivo principale di rispondere alle nuove esigenze tecniche e professionali della professione».

Da parte sua l'assessore al Turismo e Sport, Ennio Pastoret, ha evidenziato che il disegno di legge aggiorna la precedente legge e non varia la struttura della legge vigente ma contribuisco a chiarirne alcuni punti.

Già due anni fa, infatti, in Valle d’Aosta era stata varata una legge per  regolamentare l’attività di quei “maestri” non in  possesso di patentino di primo livello e che non abbiano passato i due test europei (Eurotest e Eurosecurité) richiesti e che giungano in Valle al seguito di gruppi organizzati. Questi “maestri” possono insegnare solo ai clienti dei gruppi che accompagnano e per un massimo di quattro settimane se superano un test di francese e uno di tecnica (meno difficile dell’Eurotest di primo livello). Senza questi test possono insegnare solo ai loro clienti e solo per sette giorni. Adesso si aggiunge un numero minimo di maestri (trenta!) per creare una scuola di sci.

Il problema della liberalizzazione della professione,  vista la validità del patentino nei paesi della comunità europea, è fortemente sentito anche in Francia e Svizzera dove le scuole di sci si sono moltiplicate negli ultimi anni e la concorrenza è sempre più forte, per di più in una professione che non dà da vivere per tutto l’anno. I maestri di sci valdostani hanno motivato le loro scelte “protezionistiche” anche sotto l’aspetto della sicurezza: i maestri lavorano infatti in un ambiente non scevro da rischi naturali, in cui la conoscenza profonda del territorio in cui si opera è fondamentale.

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