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«Dottore mi misura la pressione?»…la domanda potrà essere fatta anche in alcuni rifugi alpini per l’iniziativa “Giornata contro l’ipertensione arteriosa in montagna” il cui obiettivo è far conoscere il comportamento della pressione arteriosa quando si sale in quota per prevenire i rischi dell’ipertensione arteriosa.

L’iniziativa, organizzata dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA) in collaborazione con il Club alpino italiano (CAI) e la Società italiana di medicina di montagna (SIMeM) ha avuto un prologo in tre rifugi di Lombardia e Friuli nei fine settimana del 13 e 14 luglio e vedrà il clou nel prossimo fine settimana dal 19 al 21 luglio in dieci regioni italiane, per concludersi il 4 agosto al rifugio Orto di Donna a Minucciano (Lucca).

Escursionisti e alpinisti potranno ricevere informazioni sull’ipertensione arteriosa e i suoi rischi, oltre che sul comportamento della pressione arteriosa in montagna. Tutti potranno inoltre misurare la propria pressione arteriosa.
“Intendiamo sensibilizzare i frequentatori della montagna a prestare attenzione all’effetto dell’ipossia in alta quota su eventuali patologie cardiovascolari, in particolare per quanto riguarda l’ipertensione arteriosa“, affermano Gianfranco Parati (presidente Fondazione SIIA), Claudio Ferri (presidente SIIA), Luigi Festi (presidente Commissione centrale medica del CAI) e Lorenza Pratali (presidente SIMeM). “Ad ogni soggetto, dopo la misurazione della pressione, verrà richiesto di compilare un semplice e breve questionario di autovalutazione sulla consapevolezza di questi problemi che, in modalità del tutto anonima, sarà utile agli studiosi per migliorare ulteriormente le campagne di informazione e prevenzione sull’ipertensione arteriosa. Inoltre, ove possibile, verrà anche misurata in modo non invasivo e registrata la percentuale di ossigeno nel sangue, per valutare eventuali stati di iniziale ipossia e la loro relazione con la pressione arteriosa. Si tratta dunque di un evento a valore sia educativo sia scientifico, di sicura utilità per alpinisti ed escursionisti”.

I risultati della ricerca sugli effetti cardiovascolari della esposizione acuta all’alta quota hanno portato per la prima volta nel mondo a pubblicare raccomandazioni internazionali per un’ascesa sicura in montagna di soggetti con precedenti episodi cardiovascolari. Inoltre hanno dimostrato che l’esposizione acuta all’ipossia (ridotta disponibilità di ossigeno) che caratterizza l’alta quota può far salire la pressione arteriosa, sia in chi solitamente ha una pressione normale, sia nei oggetti che già soffrono di ipertensione arteriosa a livello del mare, con differenze legate ad alcune caratteristiche individuali tra cui l’età.
Conoscere il comportamento della pressione in quota può pertanto consentire a chi ama la montagna di effettuare ascensioni con maggiore sicurezza, sia parlandone con il proprio medico sia consultando ambulatori specializzati in medicina di montagna.

La “Giornata contro l’ipertensione arteriosa in montagna” è organizzata con la collaborazione di Istituto Auxologico Italiano, IRCCS, Università degli Studi di Milano- Bicocca, Università dell’Aquila, Università dell’Insubria e il CNR di Pisa, che si sono impegnati a mettere a disposizione medici, infermieri e attrezzature. Gode inoltre del patrocinio del World Hypertension League (organo ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), nell’ambito delle attività relative alla Giornata Mondiale di Lotta all’Ipertensione Arteriosa del 17 maggio 2019.
Al link http://siia.it/wp-content/uploads/2019/03/POSTAZIONI-MONTAGNA-08Lug2019.pdf
l’elenco dei rifugi aderenti all’iniziativa.

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