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Bella ed istruttiva escursione in montagna per i bambini delle scuole elementari di Aprica, accompagnati da maestre e maestri, dal Soccorso Alpino con cani da valanga e da personale del CAI Aprica.

Organizzata proprio dalla locale sezione CAI, in particolare dal vicepresidente Dino Negri, l'uscita – manco a dirlo molto gradita dai circa ottanta scolari delle cinque classi elementari della località, dove confluiscono anche un 10% circa di iscritti dell'attigua San Pietro di Corteno – si è svolta con un programma modulato per età.
Saliti tutti in Magnolta con l'omonima funivia, dopo la presentazione e una prima "lezione" introdutiva da parte del Soccorso Alpino di Aprica su un pianoro della pista che scende dalla Piana dei Galli, la comitiva si è divisa in due distinti gruppi.

I più grandi, quarta e quinta, sono partiti davanti e, dopo uno sguardo ricognitivo alla Val Belviso e alla sua testata, si sono incamminati lungo il sentiero tematico "Il legno è vita". Hanno poi tagliato, dopo le prime due bacheche, lungo l'appena inaugurata bretella di collegamento Magnolta-Palabione, per riprendere il suddetto sentiero dalla quarta bacheca in poi, fino al Rifugio CAI Valtellina.

Da qui si sono incamminati lungo il Sentiero dedicato al beato Pier Giorgio Frassati, anch'esso inaugurato poco più di un mese fa, raggiungendo il panoramico dosso sopra il Baradello, dove non lontano dallo Zappello dell'Asino è posto il disco orografico del CAI Aprica.
Per molti di loro e per qualche maestro era la prima volta.
Da qui ritorno e pastasciutta per tutti al Rifugio CAI Valtellina, dove li avevano già preceduti i bimbi delle prime tre classi, che avevano seguito più o meno il medesimo itinerario iniziale, evitando però l'ultima salita.

Molti gli spunti d'interesse dell'escursione, spiegati e chiariti dai qualificati accompagnatori: spunti naturalistici, ambientali, geografici, sportivi e soprattutto legati alla sicurezza dell'andare in montagna.
Nel pomeriggio sono seguite varie dimostrazioni di ricerca simulata di persone con i cani da valanga, che hanno coinvolto i bambini stessi e hanno calamitato al massimo il loro interesse. Successo immancabile degli ubbidientissimi animali impiegati che, almeno durante la prima parte della giornata, avevano avuto il loro bel da fare a rispondere alle chiamate e alle carezze dei piccoli.

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