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Abele Blanc, è ripartito per l’Annapurna, per completare il sogno della sua vita di scalare i quattordici ottomila. Per prepararsi affronta prima l’Everest da nord! Il sogno era cominciato nel lontano 1982 quando partecipò alla spedizione delle guide valdostane al Kanchendzonga e si trovò per la prima volta faccia a faccia con un ottomila.

Così ha raccontato Abele Blanc nella conferenza stampa tenutasi al Forte di Bard martedì 30 marzo, prima di partire, mercoledì 31, alla volta di Everest e Annapurna. «Dopo il Kanche, finalmente nel ’96 ero stato in vetta all’Everest con una spedizione del Cnr. Dovendo eseguire dei rilevamenti avevo dovuto sottostare alle loro regole e usare le bombole di ossigeno dal Colle Sud. L’ossigeno aveva tolto la purezza della salita, ma mi aveva permesso di stare in vetta per tre ore e non rinnego certo quella spedizione». Da lì Abele Blanc ha cominciato ad inanellare le salite senza ossigeno sugli ottomila e se nel 2002 fosse arrivato in vetta all’Annapurna, la prima volta che l’aveva tentato, sarebbe stato l’alpinista ad averli scalati in meno tempo di tutti gli altri.

«Quando Marco Camandona qualche mese fa mi ha detto che volava andare all’Everest, mi sono detto “Ok lo accompagno e poi vado all’Annapurna” – ha continuato Abele Blanc – Ho deciso di superare la tragedia che ho vissuto nel corso dell’ultima spedizione e il dolore per la scomparsa di mio figlio non chiudendomi in me stesso, ma continuando a coltivare il mio sogno e portando la mia voglia di vivere nella società. Il messaggio che voglio trasmettere è quello di un uomo di 56 anni che ha ancora voglia di mettersi in gioco e di trasmettere ai giovani la passione per la montagna». Salendo in vetta all’Everest senza ossigeno raggiungerebbe lo scopo di “pulire” la sua collezione di ottomila.

Abele Blanc è partito mercoledì 31 con Marco Camandona per Kathmandu dove sta preparando il materiale tecnico della spedizione. Insieme voleranno poi alla volta di Lhasa, capitale del Tibet e di lì in camion raggiungeranno il campo base dal versante tibetano. Con i due valdostani ci sarà anche Sivio Mondinelli, già compagno di Abele e Marco in alcune spedizioni, con un cliente. «Abbiamo scelto il versante Nord – ha spiegato Blanc – perché ha meno rischi oggettivi del versante Sud. Le difficoltà sono negli “step” (gradini rocciosi) dell’ultima parte della lunga cresta sommitale. Le date buone per la vetta sono di solito comprese nella seconda settimana di maggio. Poi ritorneremo a Kathmandu e raggiungeremo velocemente il campo base dell’Annapurna che, già acclimatati, contiamo, se tutto andrà bene, di salire in pochi giorni».

Abele Blanc aveva tentato la prima volta l’Annapurna nel 2002 per la via Lorethan, poi da Sud nel 2003, quando fu travagliato da un ascesso dentale e poi l’intera spedizione fu costretta alla rinuncia a 400 metri dalla vetta. Il tentativo da Nord del 2005 fu funestato dalla caduta di un seracco che costò la vita a Christian Kuntner e traumi e ferite allo stesso Abele e a Marco Barmasse. Nel 2006 dovette tornare anticipatamente per il lutto famigliare, mentre Marco Camandona con Silvio Mondinelli e Marco Confortola riuscivano a completare la scalata.

L’Associazione Forte di Bard sostiene Abele Blanc in questa sua nuova spedizione. Il rientro è previsto per fine maggio, quando Blanc è atteso al Forte di Bard per la prima edizione de “I colloqui del Forte”, tre giornate dedicate alla ricerca e alla cura del sé. La collaborazione tra Abele Blanc e il Forte di Bard, avviata lo scorso anno con la mostra “Verso l’alto”, in cui ebbe modo di raccontare la sua esperienza di ascesa in montagna, proseguirà a settembre con la direzione dei corsi per la parte escursionistica e sci alpinistica della “Forte di Bald Wildlife and Conservation Photography summer masterclass”. 

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