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Una discesa insolita e nuova per l’affiatata coppia Davide Capozzi e Julien Herry che lo scorso 31 maggio hanno effettuato la prima discesa in snowboard della parete Nord della Becca di Nona, lungo la via aperta in salita in solitaria da Giulio “Dulo” Ourlaz nel 1940. La Becca di Nona, è la montagna di Aosta, estrema propaggine, in termini orografici, del vicino Monte Emilius. Nell’Ottocento fu resa famosa dal canonico Geoges Carrel con lo scritto “Les Alpes Pennines dans un jour, soit panorama boréal de la Becca de Nona”: la sua cima era un punto panoramico eccezionale, tanto che a poca distanza dalla vetta nel 1877 fu costruito un rifugio, in accordo con il gusto del pittoresco dell’epoca, per poter godere all’alba del panorama su quasi tutte le montagne valdostane.

«Io sono nato ad Aosta, vi ho vissuto per più di trenta anni e mi sono sempre detto che se un giorno ci fossero state le condizioni per sciare la Becca di Nona, ci avrei provato. – racconta Davide Capozzi – Immaginare una linea sciabile su questa parete non è facile: durante l'inverno la neve non s'incolla mai a sufficienza e in primavera, a causa della altezza della montagna (3142 m.), la neve che si posa non ha tempo di rimanere e gli unici passaggi sciabili scompaiono.
Quest'anno tutto è possibile, è la primavera più incredibile che abbia mai visto e le condizioni per sciare questa parete si sono incredibilmente verificate: tanta neve incollata nella parete e temperature basse. Avevo verificato nell'ultima settimana l'evoluzione dell'innevamento della parete facendo diverse fotografie ed ero abbastanza sicuro che fosse sciabile, la verifica finale è stata la salita della parete il giorno della discesa. Se non ci fossero state le condizioni saremmo tornati indietro. Non è stato facile trovare qualcuno interessato a tentare questa scommessa; il che è comprensibile visto che è una montagna sconosciuta, e probabilmente poco attraente dal punto di vista della sciabilità. Per questi motivi ringrazio molto Julien Herry che ha voluto comunque accompagnarmi e infine entrambi siamo stati premiati da una sciata unica in un posto insolito.»

Davide Capozzi e Julien Herry sono partiti dall’Alpe di Ponteille (1706 m) nel comune di Charvensod e hanno raggiunto la vetta (3142 m) in cinque ore e mezza. La discesa lungo la parete nord è di circa 800 m con pendenze a 45° e tratti a 50°. Un ultimo pensiero di Davide Capozzi va alla guida alpina e sciatore estremo scomparso lo scorso anno sul Manaslu: «L'unica persona che mi avesse parlato di questa discesa era Rémy Lécluse, uno a cui questo tipo di discese non passavano inosservate, ovunque fossero.»

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