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Festa grande ad Aprica per il record mondiale di dislivello stabilito da Luca Manfredi Negri. Ora il nuovo “tempo da battere” è di 17.000 m di dislivello positivo. Per un classico trekker e per moltissimi atleti, qualcosa di incredibile.  Il forte ultra trailer di Oliveto Lario, è partito alle 10 di sabato da Piazza Palabione (1200 mslm) e ha risalito e ridisceso al pista C sino alla malga Palabione (1700 mslm) per  stabilire il nuovo primato mondiale di  17.000 m.  Il precedente primato di salita e discesa in 24 ore dal finlandese Juha Jumisko (16.054 m) è quindi resistito una sola settimana.

Per realizzare questo ambizioso obiettivo  Luca Manfredi ha usato cuore, gambe e testa pianificando tutto nei dettagli. Supportato da un intero paese e avvalendosi del prezioso sostegno di amici e parenti, è partito di gran carriera macinando metri su metri lungo la pista C del Palabione su un itinerario di 2,1 km e con dislivello di 500 metri esatto.  Gestire le energie fisiche e mentali non è stato facile, soprattutto quando sono scese le tenebre. «Non è stato facile – ha commentato lo stesso Luca Manfredi Negri -. Ho dovuto gestirmi nel migliore dei modi. Sapevo che i momenti di difficoltà sarebbero arrivati, per questo sono partito abbastanza forte mettendo subito un po’ di “fieno in cascina”. Il record da battere era tutt’altro che banale, sia Ugo Ferrari, il precedente recordman, sia Juha Jumisko sono atleti fortissimi. Che dire sono davvero felice. Dedico questo primato alla mia famiglia, ai miei amici e a tutto il paese di Aprica. Senza il loro supporto e il loro calore, non so se ce l’avrei fatta».

Superata una leggera crisi, ha ricominciato a spingere sui bastoncini con ritrovata convinzione su quegli strappi con una pendenza media del 23,8%. In piazza, rispettando le norme di sicurezza e tutte le restrizioni del caso, in molti lo aspettavano con tanto di speaker, musica, live streaming. Non sono mancati i temerari che, oltre ad accompagnarlo a debita distanza, hanno addirittura trascorso la notte in quota per vivere ancora più da vicino questa intrepida impresa.

Per centrare quello che di fatto è l’obiettivo di un 2020 che si preannuncia senza gare sono stati necessari 34 giri, che sul percorso scelto da Luca corrispondono a 149,6km  km, dei quali 74.8 di salita al 24%. Ogni giro da 4,2 km è stato completato ad una media spesso inferiore ai 40’ minuti. Ciò vuol dire che il forte atleta di origine aprichese  si è trovato con  il naso all’insù per più di 18 ore.

foto credits Maurizio Torri

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