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La recente assemblea elettiva del CAI Aprica, nel riconfermare il consiglio direttivo precedente, ha deciso le azioni da intraprendere nel corso dell’anno 2013. Ora manca l’elezione interna delle cariche, fatto che parrebbe una formalità, visto che tutti danno per scontata l’accettazione della reinvestitura da parte del presidente uscente Marco Negri, che ha operato in modo eccellente.

L’affiatamento dei vertici della compagine è del resto un fatto importante per i non lievi compiti che le spettano da subito, primo tra tutti la riedificazione del Rifugio CAI Valtellina. Bruciato nell’autunno 2010, dopo i primi tempi in cui molti temevano per la sua esistenza, già da più di due anni l’unione delle forze ha fatto ben sperare e ora finalmente, dopo la demolizione nell’autunno 2012, partiranno i lavori di ricostruzione. Questo non appena sarà sciolta la neve e la località Carègia del Palabione (1920 m) diverrà praticabile.

L’architettura del rifugio resterà la stessa, ma sarà cambiata la tipologia costruttiva, con uso di materiali più coibentanti e anche più ignifughi. Al termine dell’estate dovrà essere completato l’innalzamento della struttura, mentre l’apertura è fissata per dicembre, in concomitanza con l’inizio della stagione invernale 2013-2014.
Già da ora è però possibile presentare la propria candidatura alla gestione futura del rifugio, che ricordiamo è direttamente sulle piste da sci del Palabione. I dirigenti del CAI Aprica sarebbero ben lieti che si facesse avanti qualche operatore della località o della zona, ma sono ovviamente disponibili a valutare allo stesso modo e senza preclusioni di sorta le richieste che venissero da fuori.

Intanto il sodalizio aprichese farà tutto quanto nelle sue possibilità per ricreare intorno alla struttura quella serie di attrattive che ne favoriscano la frequentazione anche estiva e in bassa stagione. Il virtuale neopresidente Negri, la cui conferma formale avverrà 25 aprile, dopo la riunione dei sette saggi, i consiglieri Lorenzo Della Moretta, Carlo Mazzoleni, Giorgio Marzaroli, Roberto Frigoli, Dino Negri, Luigino Negri e lo stesso Marco, si dice soddisfatto del lavoro sin qui compiuto ed elenca alcuni interventi prioritari da compiere già nel corso dei prossimi mesi.

Primo fra tutti il completo ripristino del Sentiero del Legno, che ha subito, specie nella parte bassa, l’erosione di acque deviate a monte, acque che andranno meglio regimate. I raccordi superiore e inferiore dello stesso sentiero con una delle piste di collegamento Magnolta-Palabione, che in estate è divenuta un facile e frequentato percorso per ogni tipo di camminatore, sono già stati realizzati con scalette attraverso le scarpate, ma necessitano di ulteriore sistemazione.
Saranno anche rifatti i tettucci delle bacheche descrittive, che causa il peso eccentrico della neve si sono quasi tutti inclinati e rotti. La stessa carbonaia didattica, realizzata ormai oltre dieci anni fa proprio appena sopra il rifugio, necessiterebbe di essere rifatta. Tra qualche settimana vedrà la luce anche il programma escursionistico estivo.

Il Parco delle Orobie Valtellinesi, dal canto suo, ha già assicurato la fornitura della nuova segnaletica ufficiale del Sentiero del Legno, che converge sul rifugio, vero e proprio crocevia di percorsi, in parte però da risistemare in funzione di un’utenza variegata.

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