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Apertura piste da sci: un appello al Governo da ANEF

Natale con le piste chiuse, colpo di grazia per l’economia della montagna

Aperture piste da sci: novità dal Governo, per ora arriva un secco no

Le piste da sci riapriranno a dicembre 2020? Le restrizioni causate dalla pandemia, consentiranno lo svolgimento della stagione turistica invernale 2020 – 2021?

Da alcune settimane, sono queste le semplici domande che i gestori degli impianti di risalita, e le migliaia di lavoratori del comparto turistico montano, si stanno ponendo. Interrogativi che riguardano decine di località sciistiche delle Alpi italiane, e non solo.

Il ruolo dell’ANEF

L’ANEF, Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, già dalla scorsa estate, ha elaborato un protocollo per l’apertura in sicurezza delle piste da sci, un documento nel quale sono presenti proposte relative al mantenimento della distanza di sicurezza durante le risalite, oltre che procedure relative ai processi di igienizzazione di funivie e cabinovie. Molte anche le soluzioni per evitare assembramenti, tra le quali: partenze scaglionate in orari differenziati, utilizzi contingentati di parcheggi e stazioni a valle, vendita di skipass prevalentemente online, servizi di asporto nei rifugi.
Per avere la certezza di poter riaprire, ai primi di dicembre, tale protocollo deve essere approvato per tempo dal Governo e dal Comitato Tecnico Scientifico. Ma occorre fare presto, perchè non appena le temperature lo consentiranno, occorrerà cominciare a produrre la neve programmata, operazione indispensabile per porre solide basi – e un idoneo fondo – ad una stagione sciistica che, a giudicare dal preludio, potrebbe diventare la più incerta di sempre.

ANEF rappresenta il 90% delle aziende funiviarie italiane, presenti su Alpi e Appennini: stiamo parlando di oltre 1500 impianti, con 11.000 operatori, tra lavoratori fissi e stagionali.


Foto credits Luca Lorenzini

Investire in neve programmata? Sì, ma con uno sguardo ai bilanci societari

Ricordiamo che innevare artificialmente le piste costa svariate decine di milioni di euro, un investimento che, in una stagione normale, è un rischio calcolato, ma che quest’anno, in caso di debacle della stagione, potrebbe determinare forti perdite per i bilanci delle società di gestione degli impianti (per alcune di esse i conti non erano già rosei negli anni passati). In Piemonte e in Trentino, è notizia egli ultimi giorni, le Regioni hanno espresso la volontà di accollarsi le spese per la realizzazione dell’innevamento artificiale. Gli operatori panalpini si augurano che tale iniziativa possa venire ampliata anche ad altre aree montane, nelle quali sono presenti comprensori sciistici.


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Prepare le piste da sci? Sì, ma per chi?

Oltre alla preparazione e apertura degli impianti, un altro rilevante elemento di incertezza è quello degli arrivi. In sostanza, anche se le piste saranno innevate e gli impianti potranno girare regolarmente, ci si chiede chi potrà realmente utilizzarli. Va infatti considerato che gli spostamenti tra le regioni, al momento, sono vietati per motivi di svago e gli arrivi dall’estero sono fermi al palo, così come accaduto per buona parte dell’ultima stagione estiva. Gli sciatori italiani, perlomeno in parte, potrebbero colmare il gap di spesa generato dalla mancanza del pubblico straniero, a patto però che essi possano raggiungere le destinazioni invernali.

Non ci resta che attendere: per quanto tempo possiamo permettercelo?

Il tempo stringe e se la stagione dello sci e delle vacanze invernali potrà partire, lo si dovrà decidere nei prossimi giorni. A novembre inoltrato, forse, sarà troppo tardi. Ci auguriamo che Governo ed Enti preposti riescano a evadere questa fase decisionale nei tempi e con procedure utili e realizzabili, perchè da questa decisione dipenderà l’equilibrio economico e sociale di centinaia di località turistiche alpine.

” …. ma oltralpe, in Svizzera, si sono già organizzati, e in alcune località gli sciatori sono già in pista. Perchè loro sono già attivi e noi siamo fermi? “


Foto credits Luca Lorenzini

Verifica le date di apertura di alcuni comprensori sciistici alpini:

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