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Torino – Passata la festa, gabbato lo Santo. Ma passate le olimpiadi di Torino 2006, che ne sarà degli impianti? Il problema non è dei più semplici. E per dirla tutta, già qualche mese fa, lo si era sollevato, o almeno, qualcuno ci aveva provato. “La formalizzazione dell’ingresso di Mario Pescante nel Toroc è stata un’occasione che ci ha permesso per la prima volta di affrontare il problema dell’utilizzo post olimpico degli impianti di gara.” Queste le parole del Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta che ha così commentato l’esito della riunione del 16 settembre a Roma e con la quale si è reso ufficiale l’ingresso del Sottosegretario Pescante nel Comitato Organizzatore delle Olimpiadi Invernali del 2006.



“La presenza operativa del Governo nazionale nell’organizzazione dei Giochi – ha dunque spiegato Saitta – arriva proprio mentre in cabina di regia si comincia a discutere la costituzione di quella società che, dopo il 2006, dovrà gestire e far funzionare gli impianti in modo finanziariamente sostenibile”. E non è roba da poco. “Da oggi – ha continuato Saitta – possiamo lavorare affinché questa società preveda la partecipazione a pieno titolo non solo della Regione, della Provincia e dei Comuni sedi di impianti, ma anche del Coni e delle Federazioni sportive che ne fanno parte, per fare in modo che si possano ospitare eventi di grande livello. Noi dobbiamo puntare non a un soggetto esclusivamente locale, ma a una società di rilievo nazionale in grado di attirare manifestazioni di profilo internazionale, con positive e permanenti ricadute economiche e di immagine sull’intero sistema delle vallate olimpiche.”



Come dire… le premesse sono buone. Tutto sta nel realizzarle in questo senso. E sicuramente l’ingresso di Mario Pescante nel Toroc è cosa positiva dal momento che, stando sempre alle parole del Presidente Saitta “consentirà di raggiungere un altro importante obbiettivo: lavorando d’intesa con il Governo, con il Coni e con il Presidente Castellani, il sottosegretario potrà aiutarci a fare in modo che le Olimpiadi di Torino 2006 diventino un fatto nazionale e che vengano percepite come un evento che appartiene all’intero Paese. Si tratta di Olimpiadi italiane che si svolgono a Torino e nella sua provincia: questo il messaggio che, tutti insieme, dobbiamo far passare.”



Altra questione a margine – ma non troppo – la richiesta inoltrata dal Sindaco Sergio Chiamparino di poter ottenere ‘poteri speciali’. Antonio Saitta si è detto d’accordo col primo cittadino di Torino ed ha tenuto a far presente che ha formalmente chiesto a Roma che “tali poteri siano concessi anche ai Sindaci di tutti i comuni olimpici”.

red.





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