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Il 24 aprile scorso è stata ufficialmente inaugurata la prima tratta della metrotramvia Bergamo – Albino, (linea T1), nata sulle ceneri della preesistente ferrovia, chiusa nel 1967 insieme al ramo che collegava il capoluogo a Villa d’Almè, in Val Brembana.

Questo evento segna la giusta rivincita del ferro sulla gomma, dopo che per anni si è continuato a favorire il trasporto stradale lungo questi assi viari sempre più congestionati che dalle Prealpi Bergamasche scendono verso la città.

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Le famose ‘Ferrovie delle Valli’ videro la luce nel 1884 con il primo tronco fino ad Albino, mentre l’anno successivo la locomotiva si spinse fino a Ponte Selva, con uno sviluppo di ben 34 chilometri. Il collegamento verso la Val Brembana ebbe origine nel 1906 fino a San Pellegrino e poi nel 1926 giunse a Piazza Brembana), per un totale di 40 chilometri.

La Bergamo – Albino fa parte di un progetto di ricostruzione delle storiche linee delle valli bergamasche sottoforma di moderna soluzione alle crescenti esigenze di mobilità.  La gestione del servizio è affidata alla T.E.B. (Tramvie Elettriche Bergamasche Spa), società costituita nel 2000 con il compito di costruire e gestire la nuova rete, che oltre alle relazioni citate avrà estensioni in pianura verso Orio al Serio, Ponte San Pietro e Albano Sant’Alessandro.

Il tracciato odierno misura 12 chilometri e mezzo, con 16 fermate. L’esercizio attuale prevede 60 coppie di treni che circolano dalle 6 alle 21.30 con frequenze di 15 minuti l’ora (30 nei festivi), mentre da settembre si passerà a 7 ½ nelle ore di punta e 15 nelle ore intermedie, servendo un territorio di circa duecentomila abitanti.
I nuovi treni, forniti dall’Ansaldobreda di Pistoia, transitano su un percorso preferenziale a doppio binario e in sede protetta, con pochi attraversamenti a raso regolati da semafori asserviti al tram, come da anni accade in moltissime realtà europee più evolute rispetto all’Italia. La velocità massima consentita è di 70 km/h, grazie alle particolari caratteristiche del tracciato che presenta curve con raggio maggiore di 100 metri.

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Ora non resta che attendere il completamento dell’opera, che consentirà una sostanziale riduzione del traffico privato che dalle valli si riversa quotidianamente verso la città. L’esempio di Bergamo è certamente da seguire e si spera che altre linee inopinatamente chiuse possano ritornare a vivere anche sotto altre forme, sempre comunque alternative al traffico veicolare.

foto: convoglio Ansaldobreda in linea; autore M.Tolini – tg-trains.com

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