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Per una grande montagna come il Cervino, che a suon di balze rocciose, strapiombi e pareti verticali, raggiunge i 4478 metri, una grande squadra di sci. Quella della Valanga Azzurra, che negli anni '70 mandò in disibillio folle di tifosi e che lanciò lo sport dello sci nel Bel Paese. I ragazzi di quell'epoca d'oro, si sono radunati, dopo oltre 30 anni, in occasione del Festival Cervino Cine Mountain.

Gustav Thoeni, Paolo De chiesa, Franco Bieler, Erwin Stricker, Helmuth Schmalzl, Tino Pietrogiovanna e Piero Gross, si sono ritrovati ai piedi della Grande Becca per ripercorrere quegli anni meravigliosi, guidati dalla "voce dello sci", il giornalista e cronista sportivo Carlo Gobbo. Che emozioni nel vedere il duello finale del parallelo di Selva di Val Gardena '74 tra Thoeni e Stenmark; la gara assegnò la quarta Coppa del Mondo al fuoriclasse di Trafoi. E che divertimento nel rivedere le funamboliche cadute di "Cavallo pazzo" Stricker, che non vinse mai una prova ma divenne uno dei più forti atleti polivalenti del periodo. Un toccante ricordo è andato anche a Fausto Radici e a Leonardo David, il cui sogno sulla neve si spense, lentamente, dopo una caduta che gli fu purtroppo fatale.

Negli anni d'oro dello sci italiano, oltre a capitan Thoeni, un vero e propio plotone di giovani andò a costituire un magnifico gruppo, la mitica Valanga Azzurra, che portò la Coppa del Mondo anche nelle mani di Piero Gross. Poi vennero gli anni del bravo Paolo De Chiesa che conquistò ben 12 podi nel Circus. Ma la vera forza della squadra si basava sullo spirito di comunanza: "Insieme ci divertivamo" ha sottolineato "Pierino" Gross "e prima di tutto eravamo amici. Ci allenavamo insieme e non era nemmeno pensabile che uno di noi se ne andasse a prepararsi per i fatti propri. Di soldi neanche l'ombra, eppure si sciava sino allo sfinimento".

Oggi molto è cambiato,  forse troppo. "Le piste sono lisce come dei biliardi e se qualcuno si rompe un dito mignolo scattano ricorsi e denunce. Gli atleti cambiano materiali di continuo, si allenano da soli, ma senza squadra lo sci non può esistere. Perchè la vera sfida, quella che infiamma gli animi e accende l'entusiamo, è quella tra Svizzera e Italia, Francia e Austria, …" ha voluto sottolineare nel dopo serata Piero Gross.

In Val Gardena, nel 1974, in occasione della storica finale, i tifosi furono più di 50.000: una folla oceanica da concerto, come se su quel palcoscenico alpino stessero per salire i Beatles. Ma in effetti quello sci era tutta un'altra musica, fatta di gesti atletici, epiche sfide e soprattutto sorrisi. Una bella umanità che scendeva sulla neve.

Gli autografi della Valanga Azzurra

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