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«Oggi la Valle di Córteno è nota soprattutto per le sue bellezze naturali e le Valli di Sant’Antonio, Brandét e Campovecchio, sono dei piccoli gioielli da visitare e da esplorare in ogni stagione dell’anno». È con queste parole che Giancarlo Maculotti, Assessore alla Cultura della Comunità Montana di Vallecamonica, introduce “Valli di Sant’Antonio, gemelle senza età”, il libro fresco di stampa di Ivan Monti, giovane comasco dalle origini per metà cortenesi.

Il lavoro di Monti aiuta a leggere il territorio delle due splendide valli confluenti a Sant’Antonio con la lente della storia, presentandole per quello che erano fino a pochi decenni fa: la fonte di lavoro e sostentamento per generazioni e generazioni di montanari, ampliando la visuale anche su quelle attività tradizionali che oggi rischiano di scomparire definitivamente (pastorizia e lavoro dei campi, per esempio) e su quelle che restano impresse solo nella memoria collettiva e nella tradizione orale (estrazione dei minerali ferrosi dalle cave in alta quota).

L’approfondita indagine interessa gli aspetti micro-fisionomici del borgo cortenese, ed è così che l’occhio dell’escursionista si trasforma in quello di un attento scrutatore della sopravvivenza umana in questi luoghi nei tempi passati, in un arco di tempo che parte dalle prime forme preistoriche di religiosità e si conclude con gli avvenimenti della guerra partigiana.

Il regno naturale di grande pregio, costituito da tutti quegli aspetti vegetazionali e faunistici che vivono in sinergia, è oggigiorno tutelato da una Riserva ad hoc, istituita dalla Regione Lombardia nel 1983, e dal Sito d’Importanza Comunitaria “Valli di Sant’Antonio quali garanti della salvaguardia di questo angolo di mondo in cui i ritmi vitali proseguono del tutto inalterati.

L’autore ha un occhio di riguardo anche per visitatori “comuni”, che frequentano le Valli di Sant’Antonio per puro svago. Per gli appassionati della lenza che possono pescare in fresche acque cristalline e per chi cerca frutti di bosco, o, molto più comunemente, funghi porcini. Per i più piccoli, che lontani da doveri scolastici, duellano con le insidie del ponte tibetano, mentre provetti scalatori si cimentano con l’arrampicata sulla parete di roccia. Per, infine, gli arditi amanti degli sport invernali, che possono sfidare le colate di ghiaccio o presentarsi ai nastri di partenza della “skymarathon” estiva o della “caspolata” invernale.
Le oltre cento fotografie rendono più accattivante un’opera nata per essere la guida completa sia di quanti cercano l’approfondimento culturale sia per i fruitori della domenica di uno degli ultimi paradisi naturali lombardi, le Valli di Sant’Antonio.

Il libro, 160 pagine, è disponibile dal 29-30 maggio in diverse librerie della Valcamonica e della Valtellina e può anche essere richiesto direttamente all’autore, scrivendo all’indirizzo moiv84@yahoo.it.

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