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Grande festa nelle Valli di Lanzo domenica 16 novembre: l’ultimo tratto della storica linea che da Torino raggiunge Ceres è stato riaperto dopo l’interruzione che durava dal 1993, quando una impressionante alluvione danneggiò il tracciato, imponendo la limitazione del servizio ferroviario a Germagnano.

Ora i 10 chilometri finali sono nuovamente percorribili grazie a 28 milioni di Euro messi a disposizione dal governo e dalla Regione Piemonte. I lavori di rinnovamento hanno interessato tutte le opere d’arte e la linea elettrica di alimentazione nonché gli impianti di segnalamento e sicurezza, oggi d’avanguardia. L’orario ha subito i necessari adeguamenti per offrire un servizio abbastanza funzionale, con partenze da Ceres ai minuti 49 e da Torino Dora ai minuti 13 di ogni ora.

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Questo tratto di ferrovia è uno dei più belli e impegnativi dell’intera relazione, con un percorso alquanto ardito che raggiunge pendenze del 35 per mille. Il manufatto più importante è il ponte in cemento armato sul fiume Stura, poco prima di Ceres, che scavalca la valle con una campata unica di 50 metri. Di particolare interesse, oltre al paesaggio alpino che si può ammirare dal treno, sono le stazioni, tutte costruite secondo un preciso stile architettonico che le contraddistingue e ne accentua la tipicità.

La tratta Germagnano – Ceres è stata realizzata nel 1916, come naturale proseguimento dei binari che da Torino si spingono verso l’alta valle e la località terminale, ancora oggi rinomata meta per la villeggiatura estiva grazie ad un ambiente naturale di particolare pregio.

Ci si augura che questa riapertura possa dare nuovo slancio al turismo locale in chiave innovativa, oltre che a garantire un miglior servizio per gli abitanti della valle, ora non più costretti a faticosi trasbordi.

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Nel prossimo futuro l’offerta di trasporto dovrebbe migliorare sostanzialmente, grazie all’introduzione di altre 9 moderne elettromotrici, da impiegarsi in luogo degli attuali rotabili più datati attualmente circolanti anche sulla vicina linea Canavesana.

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