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Nessuna sfida con il cronometro; e nessuna sfida con avversari… La "randonnée" è, se mai, è una scommessa personale, alla scoperta dei propri limiti, ma soprattutto alla ricerca delle emozioni forti della montagna da pedalare e di quel "brevetto" che certifica l'avvenuta conquista delle vette rese famose dai grandi eventi del ciclismo internazionale.

La "Valtellina Extreme" è nata da una idea del settore ciclismo dell'Unione Sportiva Bormiese guidato da Mario Zangrando (che ha trasmesso a tutto il settore la passione per il ciclo turismo) che ha provato ad unire con quatto percorsi diversi tutte le scalate ciclistiche dell'Alta Valtellina e del comprensorio dell'Alta Rezia.

Quattro percorsi, 467 km complessivamente, 12.999 metri di dislivello complessivo per chi completa tutto il circuito nello spazio di 48 ore. Ma ogni iscritto alla "Valtellina Extreme" può scegliere, misurandosi con il proprio limite e la propria passione:

  • brevetto "capriolo delle Alpi": da Bormio a Mazzo, sul Passo del Mortirolo, sul Gavia e rientro a Bormio (115 km e 3.150 metri di dislivello);
  • brevetto "cervo delle Alpi": da Bormio verso lo Stelvio, la discesa in Val Monastero prima della Cima Coppi, la risalita allo Stelvio dal versante altoatesino e rientro a Bormio (altri 102 km e altri 3.200 metri di dislivello);
  • brevetto "stambecco delle Alpi": da Bormio verso Tirano quindi la risalita della Val Poschiavo verso il Bernina, la deviazione per la Forcola e il rientro da Livigno scalando ancora Eira e Foscagno fino a Bormio aggiungendo ai precedenti 128 km ed altri 3.100 metri di dislivello);
  • brevetto "camoscio delle Alpi": da Bormio verso la Valfurva e il Gavia con rientro dal versante bresciano del Mortirolo e la leggera e costante ascesa da Mazzo fino a Bormio per altri 122 km e un dislivello di oltre 3.200 metri.

Al termine della due giorni non stop che ha avuto come campo base il centro sportivo di Bormio (per riposare e rifocillarsi, oltre che per tutte le operazioni di controllo collegate alle punzonature effettuate su ogni valico superato) sono stati consegnati 28 brevetti di "camoscio", 12 di "stambecco", 20 di "cervo", 26 di "capriolo". Tre soltanto i cicloturisti che non hanno portato a termine la prova.

La manifestazione organizzata dall'Unione Sportiva Bormiese, alla sua terza edizione, da due anni è dedicata a Mario Fumagalli, tragicamente scomparso due anni fa a causa di un incidente. La famiglia Zangrando ha voluto ricordarlo dedicando a lui l'Extreme valtellinese e premiando di volta in volta personaggi e gruppi. Quest'anno il premio speciale Camoscio d'Oro è andato a Nazzareno Gioia di Castagnaro (Verona), che ha preso parte a tutte le edizioni della randonnée. Altro premio speciale per la squadra più numerosa, la Biciclissima di Turbigo capitanata da Fulvio Gambaro.

Nella foto un gruppo in partenza dal centro sportivo di Bormio.

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