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Rimella è la più antica e documentata colonia walser della Valsesia. Lo attestano una pergamena del 1011, che dopo quella di Macugnaga del 999, pare sia la più antica nella storia degli “alpeggi” in tutto l’arco alpino. Due successive pergamene del 1033 e del 1072 confermano quei possessi monastici e canonicali in una delle due valli in cui è diviso il territorio di Rimella: del Landwasser – Rimella- e dell’Enderwasser – Rondo- appartenenti al Capitolo dei Canonici di San Giulio sul Lago d’Orta.

L’insediamento di un primo gruppo di coloni walser ebbe inizio nell’estate del 1255, quando Anselmo de Monte( valle di Saas) e suo figlio Pietro, ottennero l’investitura degli alpi di San Giulio  e il diritto a costruire un mulino. Tra l’estate del 1255 e l’autunno del 1256 si insediò a Rimella una seconda compagnia di 11 coloni provenienti dalle valli di Saas, di Visp e del Sempione, e che l’11 di novembre l’intero gruppo si recò all’isola di San Giulio, dove alla presenza del capitolo dei canonici costituì una società colonica per lo sfruttamento “de alpe que nominatur Rimella et de duabus partibus illius alpis que nominstur Rotundum predicte acclesiae insule pertinentibus que alpes protenduntur usque in aquam que nominatur Reorta”  Il terzo dell’alpe Rotondo, non compreso nel contratto, apparteneva, come già all’inizio dell’XI secolo, al monastero di Arona.

I Walser di Rimella ne otterranno in seguito la concessione in affitto ereditario. La società venne divisa in 12 quote familiari, con la comunione dei pascoli, delle foreste e delle acque. Il capitolo concesse in perpetuo ai coloni il diritto di abitare, fabbricare case e mulini, tagliare il bosco e trarre con qualunque mezzo i prodotti della terra, liberamente e pacificamente.

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