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Per consentire il completo sfruttamento agro-pastorale, e quindi sostenere indirettamente anche la fruizione turistica, Rima ha pensato di creare delle opportunità che favoriscano la presenza di aziende agricole stanziali. I nuovi proprietari terrieri e gli amministratori locali hanno quindi realizzato un nuovo progetto che coinvolga, come accadde durante la colonizzazione tardo medievale, i proprietari dei beni  e i loro potenziali fruitori. Negli anni novanta è iniziata così a Rima una collaborazione tra associazioni di privati ed enti pubblici che in pochi anni hanno formulato e realizzato proposte per una gestione integrata del territorio.

I proprietari degli appezzamenti di terra ubicati nell’area limitrofa ai centri abitati e nella fascia dei maggenghi inferiori, ossia nell’area più sensibile al recente abbandono dei prati e dei pascoli si sono riuniti in un “Consorzio dei prati” nato da una proposta formulata nel marzo 1994 e sottoscritto nel 1995. Con questo strumento , riunendo gli appezzamenti di terra appartenenti ad oltre quaranta proprietari terrieri(l’80% del totale)si ricompone la frammentazione della proprietà terriera. I terreni gestiti dal Consorzio  sono ubicati su entrambi i lati idrografici della valle tra il ponte delle Quare e l’abitato di Rima. La superficie totale è di circa 90 ha, di cui 40 attualmente destinati a prato e pascolo. Il Consorzio ha un suo Statuto ed un regolamento. La sua gestione è affidata ad un presidente, un segretario e tre consiglieri. Le decisioni vengono ratificate durante l’assemblea generale annuale

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