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Presso la sede Salewa di Bolzano è stato presentato il libro "Fratelli di cordata”, testo che racconta le imprese dei giovani scalatori Martin e Florian Riegler scritte con la penna amica di Silvia Fabbi, giornalista e appassionata di montagna.

Un viaggio non solo alpinistico, che parte da un maso dell'Alto Adige e porta fin sul tetto del mondo. Il libro accompagna i due scalatori nelle prime passeggiate al fianco dei genitori sulle vette di casa, li segue durante l’infanzia e l’adolescenza nel maso di famiglia e le prime esperienze in parete, testimonia l’abbandono di sport e hobby adolescenziali in nome della passione per la scalata, più forte e totalizzante, per ritrarli infine in vetta al Kako Peak, la cima inviolata di 4.950 metri nel Karakorum Pakistano, che ha fruttato loro il Premio Paolo Consiglio del Caai nel 2013.

Simone Moro presentò ai due fratelli l’incanto delle vette himalayane, accompagnamdo, con la sua prefazione, il lettore alla scoperta dei Riegler. «Scrivere un libro è un modo per aprire le porte di casa e dell’anima e regalarsi a coloro che amano ancora seguire e leggere di montagna, persone con un sogno, non per forza solo alpinistico – è la riflessione di Moro – Sono dunque felice di aver trovato posto in questo loro libro, perché significa che in questa loro grande e ancora lunga storia di vita e verticalità ha trovato un piccolo spazio, forse immeritato, anche l’incrocio tra la loro e la mia strada».

Ma “Fratelli di cordata” non è solo il racconto di una disciplina ferrea, di allenamenti maniacali, di ferite e lacrime, di sfida con se stessi per raggiungere un limite che ogni volta pare spostarsi un centimetro più in là. Il libro è anche un’esplorazione tutta interiore di una passione dalla doppia faccia, capace di dare gioie estreme ma anche di portare lo scalatore a un passo dalla morte. Ai Riegler era successo sulla parete Sud dellaMarmolada, la Regina delle Dolomiti, quando ancora non avevano compiuto vent’anni. Dalla cengia in poi non c’è più niente: né chiodi né soste. Impossibile assicurarsi. Allora Martin prende una decisione: «Eravamo lì in mezzo al niente, persi, in trappola. Nella mia testa l’alternativa era chiarissima: morire su quella cengia o morire provando a proseguire. Il risultato non era poi molto diverso. Ci ho provato».

L'esperienza di Martin e Florian
, la loro preparazione atletica,e perchè no, un pizzico di fortuna, hanno permesso loro di  inanellare, nel corso degli anni successivi, un successo dietro l’altro, fino al premio del gotha alpinistico nazionale per la spedizione in Pakistan. La loro è sempre stata una vita vissuta al massimo dell’intensità, che non si è fatta sfuggire neppure l’occasione di fare gli attori in un set cinematografico. Reinhold Messner, il Re degli Ottomila, ha scelto infatti proprio loro per recitare la parte sua e del fratello Günther nel film di Andreas Nickel “Messner – Der Film”.

…… e l’avventura cinematografica continua, perché proprio a febbraio 2014 Martin e Florian recitano come controfigure sul set di “Everest”, il kolossal di Hollywood del regista Baltasar Kormàkur in uscita nel 2015, tratto dal libro di Jon Krakauer “Aria sottile” che racconta il tragico esito del tentativo di conquista del tetto del mondo da parte di quattro spedizioni condotte da guide professioniste.

Florian Riegler è atleta del Salewa alpineXtream Team e l’azienda ha contribuito attivamente alla realizzazione del volume.

Il libro è acquistabile anche online su: www.fratellidicordata.com

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