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Sarebbe nel Dna del colibrì delle Ande la soluzione al “mal di montagna”, disturbo ben noto agli alpinisti. E’ questa la convinzione a cui sono approdati alcuni ricercatori americani del CalTech, autori di uno studio che ha visto la luce su “Pnas”. Secondo l’equipe di scienziati, l’analisi dei meccanismi genetici con cui il piccolo volatile si adatta alla rerefazione dell’aria, potrebbe portare alla scoperta di una soluzione utile a curare il mal di montagna.



Biotech.com riferisce che gli studiosi sono approdati ad un punto certo: hanno scoperto che, a parità di sforzo, il consumo d’ossigeno dei colibrì è quasi costante anche a quote molto elevate, grazie a una particolare forma di “stoccaggio” del gas.



“I colibri’ delle Ande peruviane si nutrono di nettari con proprietà bronco-dilatatorie – ha spiegato il coordinatore della ricerca, Douglas Altshulere nei millenni hanno sviluppato questo tipo di adattamento al clima. Trattenendo a lungo l’ossigeno nella gabbia toracica, favoriscono la vascolarizzazione della zona di scambio aria-sangue. Queste condizioni sono state riprodotte in laboratorio. E ora – conclude l’esperto Usa – ci permetteranno di approfondire tutti gli effetti dell’altitudine sugli esseri umani”.

fonte: www.ticinonline.ch







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