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Si è svolto sabato 6 marzo 2004, nella splendida ed innevata cornice di Castione della Presolana, in Alta Valle Seriana, la giornata-convegno dedicata a “La montagna che cura”, patrocinata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lombardia, dall’Assessorato allo Sport della Provincia di Bergamo e dal Comune di Castione della Presolana. La Montagna è un luogo, sin dai tempi antichi, verso cui l’Uomo si tende alla ricerca di benefici immediati e profondi: da questo presupposto una lunga serie di interventi, testimonianze e racconti, integrati da film, videointerviste e una completa rassegna di libri a tema organizzata dalla Libreria di Giovanni- Intraisass di Montecchio Vicentino, si sono succedute presso la Sala Convegni di Bratto.

Dopo i saluti del Sindaco di Castione, Angelo Migliorati, e del Presidente dell’ALPE, ente capofila dei numerosi che hanno promosso l’evento, Pietro Isacchi l’appuntamento è entrato nel vivo con padre Espedito d’Agostini, grande esperto di antiche culture e religioni, che ha raccontato come la Montagna accoglie in sé simboli arcaici. Montagna che anche oggi, come ha detto lo scrittore-alpinista Franco Brevini, è “remedium” ai mali dell’uomo. Montagna e religione hanno un segno anche nella vita del Beato Pier Giorgio Frassati che, ben chiarito da Antonello Sica, del C.A.I. di Salerno, ha coniugato assieme vita religiosa e “alpinismo tremendo”. Conclude la prima parte degli interventi l’archeologa Silvia Tenderini che ha fatto viaggiare i numerosi presenti attraverso secoli e luoghi alla ricerca di termarium, bagni turchi, sanatori e stabilimenti termali. Emozionante la video-intervista rilasciata da Janna Besozzi, figlia di Adamo, medico di Castione che nei primi anni del ‘900 lascio Torino e la ricca borghesia per diventare il “dottore missionario” che per oltre quaranta anni fu vicino agli abitanti della Valle Seriana lasciando un riconoscente ricordo che questa testimonianza a reso ancora più attuale.

Sul palco si sono poi presentati Agostino da Polenza, responsabile del progetto EV-K2-CNR, il dottor Carlo Saffioti, psicoterapeuta e psichiatra, e Giacomo Lucchini, Presidente della Fondazione Bosis: assieme hanno presentato una esperienza attuata con giovani pazienti psichiatrici che hanno vissuto trekking in Himalaya, in Patagonia e sul Kilimajaro. Esperienze di “cura” anche quelle presentate da Franco Giacomoni, Presidente della S.A.T. che, assieme all’Associazione Progresso Ciechi ha organizzato uscite per non-vedenti nelle belle valli del Trentino e pubblicato una guida escursionista in braille e da Ivo Mozzanica, Guida Alpina delle Casa delle Guide di Lecco che promuove corsi di arrampicata sportiva per disabili e da Angelo Pozzi, I.N.A. direttore della Scuola di Alpinismo ALPITEAM che con il centro per il recupero dei tossicodipendenti Arca di Como ha realizzato un corso di alpinismo per i giovani inseriti nella comunità. Questa parte è stata chiusa dalla relazione di Noemi Michilini, educatrice professionale, che ha vissuto due anni in Belgio ed in Francia presso i centri, statali, dedicati al disagio giovanile che hanno nel luogo-montagna la loro attuazione. La video-intervista alla dottoressa Cristina Vallinoto, dell’Ospedale Pediatrico di Monza, ha presentato l’esperienza di alcuni bambini italiani presso la Casa di “A chacun son Everest” di Chamonix, aperta da Cristine Janin. Ultimi relatori sono stati l’allenatore della Nazionale di Short Track, Stelio Conti, che ha collocato la Montagna come scuola di vita anche per lo sport di altissimo livello e il dottor Gege Agazzi, dell’associazione Medici di Montagna, con la presentazione dello stato dell’arte delle ricerche attuali sui benefici e sulle precauzioni presenti nell’avvicinare i bambini all’ambiente dell’alta quota. Hanno chiuso l’intensa giornata Gigi Bonomelli ed alcuni suonatori popolari di violino della Valle Caffaro e Bagolino con un concerto unico, i suonatori non si esibiscono tanto facilmente fuori dal Carnevale, e magico. Da non dimenticare anche le emozionanti letture proposte dall’attore Massimo Nicoli, scelte tra i rani scritti da Mila, Bettin, Perlotto e Brevini. “La montagna che cura” ha contribuito sicuramente a far conoscere esperienze significative e, per fortuna, non uniche perché educazione, solidarietà e cultura sono un patrimonio comune a quanti amano la Montagna e questo evento lo ha dimostrato.

Gli atti di “La montagna che cura” potranno essere richiesti presso la segreteria organizzativa dell’evento: Sport&Cultura Seriate, corso Roma 1, 24068 Seriate tel. 035/300503 oppure info@sportecultura.it

Prof. Davide Torri







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