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Esiste ancora l’olio ligure? Malgrado tutto sembrerebbe proprio di sì, basta cercarlo con un po’ di attenzione. Sarà pur vero che la produzione ligure annuale rappresenta solo un duecentesimo di quella nazionale, e che gli uliveti sopravvissuti ai tagli e all’abbandono sono sparpagliati tra diecimila aziende dalla dimensione media microscopica, ma è innegabile che il livello qualitativo del vero extravergine locale è sempre di eccellenza. La provincia di Imperia, tradizionalmente, fa la parte del leone: qui due milioni e mezzo di alberi di ulivo in produzione garantiscono, anche nelle annate poco fortunate, una produzione minima attorno ai ventimila quintali di olio, di cui addirittura il 90% viene classificato come extravergine. Non a caso la Riviera Ligure è stata la prima zona italiana a dotarsi della Denominazione di Origine Protetta (DOP), un meccanismo di certificazione che, pur tra difficoltà e incertezze, sta gradualmente prendendo piede.

Tutto questo per segnalare che a Ranzo, ai confini tra le province di Savona e Imperia, all’imbocco della parte alta della profonda valle dell’Arroscia, per quindici giorni si fa festa all’olio nuovo. Con due settimane di manifestazioni Ranzo celebra la fine della campagna di produzione 2003 – 2004, che, a dire la verità, era già agli sgoccioli da diverse settimane. La presenza dell’ulivo in zone dall’aspetto già “poco mediterraneo” non deve meravigliare: in valle Arroscia i terrazzamenti ad ulivo (come i vigneti) raggiungono quote altimetriche considerevoli, così come in valle Argentina o in val Nervia. Il primato, se non sbaglio, dovrebbe spettare agli olivicoltori di Bajardo, che hanno spinto le loro coltivazioni fino a sfiorare quota mille: parlare di olio di oliva su Discoveryalps, quindi, non è poi così fuori luogo. Le olive “in quota”, inoltre, sono meno soggette all’attacco di parassiti, e ciò garantisce un olio di qualità ancora migliore e la possibilità di coltivare con metodi biologici. Detto questo, cosa succede a Ranzo? Ecco il programma della “Festa dell’olio nuovo”, organizzata dal Comune di Ranzo e dalla Comunità Montana Alta Valle Arroscia in collaborazione con Regione, Provincia, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Imperia, associazione “Città dell’Olio” e associazione “Strada del vino e dell’olio dalle Alpi al Mare”.

Tanto per cominciare, si mangia: venerdì 20 febbraio prima serata gastronomica all’azienda agrituristica “La fattoria”, nella tranquillità della frazione di Costa Bacelega; dopo una degustazione guidata di extravergini di diverse provenienze, si passa alla “cena tipica” (€ 20,00, prenotazioni cell. 338 4426766). Domenica 22 febbraio pausa culturale: incontro promozionale per la pubblicazione “La guida delle strade del vino e dell’olio” della Sagittario editrice e presentazione del curioso volume “Una strada per arrivare a Ponente”; l’appuntamento è all’azienda agricola Guidi a Borgo di Ranzo alle 16.30. Venerdì 27 si ritorna decisamente a tavola, sempre a Costa Bacelega, questa volta al ristorante “Il vigneto”: anche qui degustazione e cena tipica (prenotazioni: 0183 318040). Sabato 28 tocca all’immancabile convegno (permetteteci di scherzare, ogni tanto…): il tema è “L’olivicoltura ligure a confronto con le altre aree del Mediterraneo”; chi resisterà a dodici tra saluti, interventi e conclusioni potrà scagliarsi (presumibilmente al grido reso celebre da Nanni Moretti “no, il dibattito no”…) sulle degustazioni a tema “L’olio nuovo incontra i piatti della Cucina Bianca”. Tutto ciò avverrà a partire dalle 16.30 nella sede della Pro Loco ranzese. Domenica 29 (sempre alle 16.30) il frantoio Verda, nella borgata Canata, ospita l’incontro “L’olio nuovo incontra la tradizione”, protagonisti i navigatissimi storici Silvio Torre e Giampiero Lajolo. Arriviamo al 5 marzo: venerdì sera chi ambisce ai piaceri della tavola deve arrampicarsi all’agriturismo “Cà du Fuin”, in borgata Aracà, non senza aver prenotato allo 0183 318135. Infine, poiché anche l’estetica reclama la sua parte, “L’olio nuovo incontra la cosmesi”: intervengono Guglielmo Bergamaschi, Fulvia Scotti e Marco Ferrari (azienda agricola “A Maccia”, domenica 7 marzo, ore 16.30 (tel. 0183 318003): non preoccupatevi, promettono cibarie e stuzzichini anche qui.

Abbiamo scelto di usare un tono lieve per cercare di convincervi a fare un salto a Ranzo e dintorni: non dimentichiamo, però, che una parte del futuro di zone “difficili” del “secondo entroterra” e della montagna ligure dipende anche dal successo e dall’indotto economico di iniziative come questa.



Info

Comune di Ranzo,

tel. 0183 318085

Comunità Montana “Alta Valle Arroscia”

tel. 0183 36278 –

e-mail: cmvallearroscia@iol.it





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