Select Page

Aggiornamento – 27 gennaio 2009
Erano anni che non si vedeva così tanta neve lungo il tracciato che unisce Dobbiaco con Cortina d’Ampezzo tanto che gli organizzatori della granfondo in programma il prossimo weekend, hanno visionato più volte il percorso per valutare l’entità del manto nevoso. Soprattutto nella seconda metà del tracciato, ovvero dopo il “culmine” di Cimabanche, la neve caduta ha raggiunto livelli che solo i più anziani ricordano in inverni assai lontani, e per questa ragione il comitato organizzatore della manifestazione ha deciso una variante al tracciato. Infatti, per garantire la sicurezza dei concorrenti in gara, il percorso svolterà a destra all’altezza della località Ospitale e qui si passerà al di là della Strada Statale attraverso un sottopassaggio costruito per facilitare il passaggio della fauna locale da un versante all’altro della vallata, evitando il pericolo del transito sulla strada.
I concorrenti, a questo punto, proseguiranno sul lato occidentale della vallata e dopo una discesa di 300 metri scieranno sulla pista turistica che entra nel bosco del Parco delle Regole d’Ampezzo fino all’altezza di Fiames, dove attraverseranno la Statale per proseguire poi sul tracciato originale. Una modifica decisa dagli organizzatori che non comporta alcuna variazione al chilometraggio delle due gare in programma.

_______________

Giunta alla 32esima edizione, la granfondo che unisce l’alta Pusteria con l’ampezzano è qualcosa di più di un evento agonistico, perchè per le centinaia di appassionati che ogni anno si schierano al via della “marathon” la gara rappresenta un’occasione per sciare attraverso uno dei percorsi più suggestivi delle Dolomiti. E se poi lo striscione d’arrivo viene posto ai piedi del campanile di Cortina, nel cuore della cittadina ampezzana, il fascino di questa granfondo cresce ulteriormente, nonostante il disagio che può creare nelle poche ore della gara. C’è oltre un metro di neve in tutto il comprensorio montano tagliato dal percorso che prende il via dalla piana di Dobbiaco e si allunga nella valle di Landro dove, dopo aver superato il passo di Cimabanche, porta in discesa verso Fiames e poi a Cortina d’Ampezzo.

Dopo il successo organizzativo degli anni passati, riconfermata la forma “duplice” della Dobbiaco Cortina. Si inizia sabato 31 gennaio con la prova di 30 chilometri in tecnica classica che avrà il traguardo nel centro sportivo A. De Rigo di Fiames, per poi darsi appuntamento con la “marathon” del giorno dopo e con i suoi 42 chilometri da fare in tecnica libera (arrivo nel centro di Cortina). Chi parteciperà ad entrambe le competizioni potrà entrare nella speciale “combinata” che vede la graduatoria per somma dei due tempi di gara. Al via della prova sui 42 chilometri ci saranno ovviamente i 7 senatori che il prossimo primo febbraio avranno l’onore di indossare lo speciale pettorale personalizzato con il proprio nominativo: i tifosi li riconosceranno e potranno incitarli chiamandoli per nome. Tutti gli iscritti, invece, potranno sciare con i piedi al caldo perché all’interno del pacco gara l’organizzazione ha inserito un paio di calze sportive.

La Dobbiaco Cortina fa parte di due circuiti, il Mastertour e l’Italian Ranking della rivista SciFondo: chi partecipa alla granfondo potrà così guadagnare punti per le classifiche finali dei due challenge.

Attratti dall’evento non sono solo gli amanti degli sci stretti ma anche aziende che vedono nella Dobbiaco Cortina una opportunità unica di visibilità. “Nell’edizione 2009 il main sponsor sarà l’Impresa Edile Pizzolotto” commenta Luigi Apollonio, segretario generale della manifestazione “che sin dai primi contatti ha manifestato interesse per unire il proprio nome ad una manifestazione di prestigio come la nostra”. Inoltre si ripeterà la premiazione voluta dall’azienda agricola Crisante della provincia di Pescara, che assegnerà un riconoscimento a tutti i numeri “uno” classificati: oltre al primo classificato (maschile e femminile) verrà consegnato un cesto di confezioni d’olio all’undicesimo, al 111° e al 1111°, perché anche gli amatori sono, a modo loro, dei numeri uno.

Share This