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I più che buoni accumuli nevosi della scorsa stagione invernale e la prolungata primavera dell'anno 2013, non sono stati fattori sufficienti a preservare i ghiacciai delle Alpi occidentali nel corso dell'estate appena conclusa. Lo comunica la Società Meteorologica Italiana, impegnata, da alcuni decenni, in un costante lavoro di monitoraggio.

Dalle rilevazioni effettuate sul ghiacciaio di Ciardoney, sul versante piemontese del Gran Paradiso, nonostante un imponente innevamento tardo primaverile  (nel giugno 2013 vennero misurati spessori di neve compresi tra 320 e 550 cm sul ghiacciaio), si evince una nuova perdita di massa glaciale, sebbene più moderata rispetto alla maggior parte degli anni recenti. Il motivo? La quarta estate più calda degli ultimi due secoli e mezzo sul Nord-Ovest italiano.

"Il bilancio di massa 2012-13 al Ciardoney" si legge nel sito nimbus.it "è pari infatti a -0,61 m di acqua equivalente (come media sull'intero apparato, con superficie di 0,57 km2), un valore simile a quanto riscontrato nelle stagioni 1994-95, 1996-97 e 2008-09, e più contenuto rispetto alla media di -1,33 m del periodo 1992-2012.

Il ritiro frontale nel corso dell'ultimo anno è stato stimato in 1,5 m; dall'inizio dei rilievi, nel 1971, tale valore ammonta a 388 m.

Fonte: www.nimbus.it

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