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250 gli ospiti, 150 gli anni trascorsi dalla morte del maestro pesarese, 2.173 i metri di altezza raggiunti grazie a SkyWay Monte Bianco. Ecco i numeri della serata magica dedicata a Gioachino Rossini, come anticipazione delle celebrazioni in programma il 13 e 14 novembre. Tutti gli eventi organizzati tra Pesaro, sua città natale, Parigi, dove ha vissuto, e Firenze dove è sepolto: un francobollo speciale dedicato al compositore, tanti concerti, un incontro con Alessandro Baricco, un’intervista immaginaria, un pranzo di gala gourmet e molto altro.

È stata una serata magica in alta quota quella dedicata, sabato 3 novembre, a Gioachino Rossini, per la prima volta celebrato sulla vetta più alta d’Italia. Cantanti, costumi e menu in stile perfettamente rossiniano sono stati gli ingredienti del più glamour tra gli appuntamenti organizzati per celebrare il maestro pesarese. A salire a oltre 2000 metri, infatti, non sono state non solamente le celebri arie del grande compositore, ma anche le sue ricette, firmate da Bobo Cerea, 3 stelle Michelin, che ha proposto i Maccheroni alla Rossini, Moreno Cedroni, 2 stelle, con Capesante con carciofi e foie gras, il franco-vietnamita Freddy Vifian, chef-sommelier del parigino Tan Dinh, Agostino Buillas, 1 stella Michelin, del Café Quinson, che ha dato il benvenuto con uno speciale sushi valdostano.

Bobo Cerea Monte Bianco

© Stopdown Studio – www.stopdown.it

Nello splendido teatro della stazione intermedia del Pavillon sono intervenuti l’Assessore alla Cultura della Regione Valle d’Aosta, Paolo Sammaritani, il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci, il primo consigliere dell’Ambasciata Italiana a Parigi Ugo Ciarlatani, il Presidente di SkyWay Federica Bieller, il Presidente del ROF-Rossini Opera Festival Daniele Vimini, il Sovrintendente del ROF-Rossini Opera Festival Ernesto Palacio, che ha introdotto le esecuzioni del basso-baritono Daniele Antonangeli e del soprano Giorgia Paci.

Gran finale con David Riondino, che dalla viva voce di Rossini, ha deliziato il pubblico con il racconto del debutto de Il Barbiere di Siviglia e I ricevimenti di casa Rossini, per concludere con un’opera originale in ottave, composta dallo stesso Riondino, di cui riportiamo il testo, per gentile concessione dell’autore.

150-anni-Gioachino-Rossini-courmayeur

© Stopdown Studio – www.stopdown.it

 

Gioachino Rossini, 150 anni dalla sua morte

Gioachino Rossini, 150 anni dalla sua morte

Gioachino Rossini,  150 anni dalla sua morte

“Largo al factotum della città”: non di Siviglia, ma di Pesaro. Gioachino Rossini è uno dei primi artisti globali, l’inventore di una lingua universale, di un’estetica che rivoluzionò la sua epoca. Il prossimo 13 novembre saranno trascorsi esattamente 150 anni dalla sua morte, e le celebrazioni organizzate durante tutto il 2018 – che per decreto parlamentare è stato definito l’“Anno Rossiniano” – raggiungeranno il loro culmine. Tanti gli appuntamenti in programma, sempre con la regia dell’Accademia Rossiniana e del Comune di Pesaro, città natale che lo stesso Rossini, nel testamento, designò come sua erede universale.
In particolare, i festeggiamenti si concentreranno in tre città simbolo: Pesaro, naturalmente, Parigi, dove l’artista trascorse l’ultima metà della sua vita, e poi Firenze, dove riposano le sue spoglie, nella Basilica di Santa Croce. Sono i vertici di un ideale triangolo che racchiude nascita, vita e morte di Rossini.
Un percorso che inizia a Pesaro martedì 13 novembre: alle 18.00, nella Sala Rossa di Piazza del Popolo sarà presentato il francobollo speciale emesso per l’anniversario rossiniano. Ma l’appuntamento principale è la sera, alle 21.00, al Teatro Rossini, con un solenne ed emozionante Stabat Mater diretto da Umberto Benedetti Michelangeli, nipote del celebre pianista Arturo Bendetti Michelangeli. In sala, quattro solisti dell’Accademia Rossiniana, Aleksandra Sennikova, Maria Barakova, Davide Giusti e Nicolò Donini, accompagnati dall’Orchestra e dal Coro del Conservatorio Rossini – diretto da Aldo Cicconofri – e con la collaborazione del Coro dell’Università dell’Arte di Astana, in Kazakhstan.
Per immergersi nell’atmosfera speciale dei festeggiamenti vale la pena di visitare la mostra Rossini 150, aperta fino al 9 gennaio e articolata in tre sedi: a Pesaro, Urbino e Fano. Un percorso a tappe che esplora particolari aspetti della vita e dell’opera, raccontando con immagini e testimonianze Rossini e il suo tempo (www.rossini150.it).
Ma l’Anno Rossiniano e gli investimenti per il 150esimo non si esauriscono con gli eventi organizzati a Pesaro e nel mondo. La loro spinta propulsiva punta anche a valorizzare il patrimonio architettonico e artistico della città di nascita del compositore. A partire dal Teatro Rossini: il 16 novembre, alle 18.00, sarà ufficialmente presentato il progetto della nuova Sala della Repubblica, il “ridotto”, che sarà ristrutturato.
La Francia è stata una seconda casa per Rossini, un rifugio e un luogo vibrante di ispirazione, e così l’Ambasciata Italiana in Francia ha deciso di mobilitarsi per questo importante anniversario. A Parigi, martedì 13, sarà deposta una corona sulla tomba al Père-Lachaise dove inizialmente venne sepolto Rossini, prima del trasferimento a Firenze, all’epoca (per qualche anno) capitale del Regno d’Italia. Un luogo ancora oggi visitato da molti appassionati melomani. In serata, alle 19.00, all’Istituto Italiano di Cultura, lo scrittore Alessandro Baricco presenterà “Cinque cose da sapere su Rossini”: con la consueta verve affabulatoria, Baricco accompagnerà il pubblico alla scoperta del genio e del suo universo musicale. Subito dopo, ecco entrare in scena il compositore “in persona”, interpretato da Paolo Bonacelli. Un attore che ha lavorato con Pasolini, Scola, Bolognini, Benigni, Gassman e Pinter, e che sul palco rilascerà un’intervista “impossibile” e ricca di aneddoti alla giornalista Patricia Martin di France Inter.
Il 14 novembre, sempre nella capitale francese, doppio programma: alle 11, presso la facoltà di Sciences Po, si svolgerà un convegno dal titolo “La diplomazia culturale degli artisti, da Rossini ai giorni nostri”; mentre alle 19.00, nella cornice del grande anfiteatro della Sorbona risuoneranno le note della Petite Messe Solennelle. L’ultima opera scritta da Rossini è un congedo e un testamento artistico, che ridà nuova linfa al testo di Jacopone da Todi, con toni appassionati e intensa commozione: quattro solisti e un coro, due pianoforti e un harmonium, diretti da Alvise Maria Casellati, per una composizione straordinariamente moderna.
Gioachino Rossini era un esteta della tavola, capace di sorprendere i suoi ospiti con ricette innovative e gourmet: ecco perché la terza edizione della “Settimana della cucina italiana nel mondo” sarà dedicata a lui. Sarà la città di Parigi, con un pranzo di gala, a dare l’avvio, lunedì 19 novembre, a una serie di appuntamenti che per sette giorni coinvolgeranno ambasciate e istituti di cultura italiani nel mondo. Protagonisti della serata, i Maccheroni Rossini, inventati dallo stesso compositore, preparati con i prodotti di Mancini Pastificio Agricolo, azienda che condivide con Rossini le origini marchigiane.
Anche Firenze renderà omaggio al Maestro Rossini il 13 novembre: dapprima con un momento di raccoglimento istituzionale, una cerimonia nella Basilica di Santa Croce e la deposizione di fiori. Ma sarà la musica a regnare incontrastata: alle 19.00 si alzerà il sipario del Teatro del Maggio per la rappresentazione di Cenerentola. Il melodramma giocoso ispirato alla fiaba di Perrault è tra i capolavori più amati di Rossini ed è ancora rappresentato in tutto il mondo. Giuseppe Grazioli dirigerà l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino.

Rossini sul Bianco.

Viva Rossini a Pesaro e dintorni!
E per dintorni, intendo in tutto il mondo. 
Il Rossini dei primi e dei contorni,
Del vino rosso e del pane rotondo.
Che si possa brindare tutti i giorni,
Al suo talento severo e giocondo!
Però mi chiedo, in tutto quel brindare: 
Sul Monte Bianco, che ci stiamo a fare?

Qualcuno si potrebbe domandare:
Cosa ci fa Rossini qui in montagna?
Dato che, come è noto, nacque al mare,
E Pesaro sul mare ci si bagna?
Ordunque, è il caso qui di ricordare
Che lʼAlpi e i Pirenei di Francia e Spagna,
E le montagne simili e diverse,
Un tempo eran sottʼacqua, eran sommerse.

Ecco perché, quando poi sono emerse, 
Mantengono qualcosa di marino: 
Quelle abissalità limpide e terse,
E quel colore di cielo turchino.
Talvolta, le conchiglie più diverse, 
Incontrate per caso nel cammino, 
Dicono in forme chiare ed evidenti 
Che il mare e le montagne son parenti.

Concluderemo i miei ragionamenti
Su queste affinità così abissali, 
Pensando a due città cosi accoglienti, 
Lʼuna di vita e lʼaltra di natali.
Parigi e Pesaro, se state attenti, 
In fin dei conti sono quasi uguali: 
La settimana inizia il lunedì,
E tutte e due comincian con la Pi.

Ma soprattutto, e la finisco qui,
Sono le due città del nostro Nume: 
Che le amò, le comprese e le riunì 
Come due fuochi nello stesso lume. 
Unite nella lepre e nel salmì,
In un solo bellissimo costume;
Gloria dunque a Rossini, illustri amici, 
Al Monte Bianco, a Pesaro e a Parigi.

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