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Dopo la tappa Sondrio – Locarno (CH) di mercoledì 28 maggio, il Giro d'Italia replica il suo passaggio in Valtelllina, attraverso i mitici passi dei campioni del ciclismo. Migliaia sono gli appassionati che si preannunciano anche questa volta per vedere e acclamare la carovana rosa dalla sommità dei monti lombardi. Parliamo ovviamente di Gavia (Cima “Coppi”) e Mortirolo (quest’anno non si scalano Stelvio e Santa Cristina), ma anche di Aprica, la bella località posta sull’omonimo passo. La tappa scatta il 31 maggio e collegherà Rovetta (BG) a Tirano (SO), per complessivi 224 km.

Dopo il battesimo del 1962 con il successo di Vittorio Adorni (evento di cui proprio recentemente è stato proiettato uno spezzone presso la sala congressi di Aprica), il Giro ha fatto tappa ad Aprica ancora nel 1990 con vincitore il venezuelano Leonardo Sierra, nel 1991 (Franco Chioccioli), 1994 (Marco Pantani), 1996 (Ivan Gotti), 1999 (lo spagnolo Roberto Heras, nel giorno dello spodestamento forzato di Pantani da maglia rosa), 2006 (Ivan Basso).

Ebbene, arrivati ad Aprica quest’anno i “girini” potranno in qualche modo tirare un sospiro di sollievo, poiché quella da Édolo al passo che divide Valcamonica da Valtellina sarà stata l’ultima vera salita. Tutta in pianura, anzi in leggerissima discesa, sarà infatti la tappa a cronometro finale del giorno dopo.

Aprica ha certo la fortuna di trovarsi a soli 150 km da Milano e di prestarsi quindi ad essere spesso la “tappa della verità”, ma a contribuire al suo successo in questo senso è anche la sua posizione unica. Dove si trova, infatti, un’altra grande località turistica che, da ogni lato la si affronti, si raggiunge comunque in salita?

E il 2009, centenario d’istituzione della corsa rosa, è per la località valtellinese ancora più promettente.

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