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Adulti e bambini tutti d’accordo nel decretare il vincitore del XVII Gran Paradiso Film Festival: “Il ritorno dell’upupa” dei registi Florian Berger e Stefan Polasek si è aggiudicato il XVII Trofeo Stambecco d’Oro – Premio Conseil Régional de la Vallée d’Aoste, pari a 5.000 euro, e il Trofeo Stambecco d’Oro Junior, rinnovando l’unanimità dello scorso anno.

Il film racconta di come l’upupa, uccello che è facile incontrare anche nelle nostre campagne, sia tornato a popolare la zona di Wagram, vicino a Vienna, dove le vigne prosperano sul loess, fertile deposito eolico. Le immagini ritraggono il volo, (la migrazione porta l’upupa sino in Centro Africa), la riproduzione, gli attacchi dei nemici che insidiano la covata, bisce, volpi e altri uccelli, da cui l’upupa si sa difendere con tecniche diverse e non solo a beccate. La giuria popolare era formata da 180 persone che hanno assistito alle proiezioni di tutti i documentari in concorso nelle cinque sedi del festival. Al secondo e terzo posto si sono classificati “La mia vita da tacchino” di David Allen e “Mille e una traccia” di Erik e Anne Lapied. Il premio per il miglior cortometraggio della sezione CortoNatura è stato vinto da “Feral” di Daniel Sousa (U.S.A. 2012), film di animazione di grande suggestione per i disegni e le musiche coinvolgenti.

La giuria tecnica, presieduta dall’etologo Danilo Mainardi, ha assegnato i premi tecnici. Il premio Parco Nazionale Gran Paradiso, pari a 1.500 euro, è andato a “More than honey” (letteralmente “Più che miele”) del regista Markus Imhoof (Svizzera 2012). «Più di un terzo delle nostre derrate alimentari dipende dall’impollinazione delle api. L’ape, piccolo animale che trae forza dalla sua rigida organizzazione sociale, è oggi in pericolo, e questo grande documentario, altamente pedagogico grazie al testo scientifico e a immagini di grande impatto, ci spiega il perché.»

Il premio Marisa Caccialanza, pari a 1.500 euro, è stato vinto da “Life size memories” (Ricordi a grandezza naturale) di Frederique Lengaigne e Klaus Reisinger (Austria 2012), storie di elefanti asiatici catturati e allevati per guadagno o passione, curati o sfruttati. «Film a tratti spietato, duro e violento, ma proprio per questo capace di risvegliare sentimenti di amore e di compassione per una natura forte e libera che rischia di diventare soltanto un “ricordo a grandezza naturale”.» recita la motivazione. Il premio WWF Italia è stato assegnato a “Le navi del deserto: storie di uomini e cammelli” del regista Georg Misch (Germania 2012), mentre il premio Lipu-Mario Pastore è andato “La mia vita da tacchino” di David Allen (Inghilterra 2011) sull’etologia del tacchino selvatico.

Le presenze al Festival sono state più di 9.500, tra proiezioni nelle diverse sedi e gli eventi di De Rerum Natura, dimostrando una continua crescita di interesse per i documentari naturalistici e per le iniziative che il Festival sta portando avanti da qualche anno. «La XVII edizione del Gran Paradiso Film Festival ci ha regalato una doppia soddisfazione: dal punto di vista della qualità e della quantità – ha dichiarato Luisa Vuillermoz, direttore artistico della rassegna – i numeri registrati sono il segno del grande successo del Festival, che ha proposto una programmazione di film e di incontri di grande valore e originalità. L’entusiasmo del pubblico che ha seguito il Festival è il segno tangibile che il binomio Natura e cultura rappresenta per il Gran Paradiso una scommessa vincente».

La XVII edizione del Gran Paradiso Film Festival è stata organizzata da Fondation Grand Paradis, con il sostegno di Assessorato al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Presidenza del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta, Direzione generale per il cinema – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Parco Nazionale Gran Paradiso, Federparchi, comune di Cogne, con la partecipazione dei comuni di Rhêmes-Saint-Georges, Valsavarenche, Villeneuve, e Ceresole Reale.

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