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Il film “Natural world: the bat man of Mexico” del regista britannico Tom Mustill che narra la storia di Rodrigo Medellin, scienziato interessato a salvare pipistrelli e tequila, ha riscosso la maggioranza dei voti delle giurie popolari, dislocate nelle varie sedi di proiezione del Gran Paradiso Film Festival: ha vinto a Cogne e ha ottenuto un ottimo piazzamento a Ceresole Reale, Champorcher,  Rhêmes-Saint – Georges e Villeneuve. Si è così aggiudicato il 19esimo Trofeo Stambecco d’oro – Premio Fondazione CRT, pari a 5.000 euro. Secondo classificato è stato Arab sands di Brando Quilici e terzo Alexandre, fils de berger di Anne, Erik e Véronique Lapied.

Natural world: the bat man of Mexico si è aggiudicato anche il premio Parco nazionale Gran Paradiso di 1.500 euro, assegnato dalla giuria tecnica composta dall’etologo Danilo Mainardi, dal responsabile del servizio scientifico del parco del Gran Paradiso, Bruno Bassano, dal giornalista e scrittore Marco Albino Ferrari, dal regista e autore televisivo Ezio Torta e dal vicepresidente dell’Ente Progetto natura Paolo Lazzarin.

Il premio Stambecco d’oro junior, attribuito da giurati di età compresa tra gli otto e i tredici anni, è andato a Life on the reef – episode 1 dell’australiano Nick Robinson che offre un ritratto dell’incredibile mondo della grande barriera corallina australiana. 

La giuria popolare ha assegnato anche il premio per il miglior cortometraggio a Maly Cousteau del ceco Jakub Kouril, storia di un bambino alla ricerca di avventure sottomarine in una città ricoperta dalla neve.

Planet der Spatzen dell’austriaco Kurt Mayer ha vinto il Premio progetto natura e il Premio Lipu – Mario Pastore, entrambi assegnati dalla giuria tecnica.  Infine il premio WWF Italia è andato a Walking under water della polacca Eliza Kubarska

Il festival si è concluso, sabato 29 agosto, alla Maison de la Grivola di Cogne, con la cerimonia di premiazione preceduta dall’incontro con la guardaparco Milena Béthaz. Quindici anni dopo l’incidente in cui un fulmine in Val di Rhêmes la ferì gravemente e uccise il collega Luigi Fachin, dopo una lunga riabilitazione e alcuni anni di servizio dietro una scrivania, Milena Béthaz lo scorso maggio è tornata al servizio attivo a Orvieilles in Valsavarenche. Determinazione e forza di volontà, amore per la natura e la montagna hanno caratterizzato il percorso del suo recupero totale, che ha dell’incredibile, considerate le grave lesioni che il fulmine le aveva provocato.  Con l’introduzione e la collaborazione di Marco Albino Ferrari, Milena Béthaz ha raccontato la sua storia: “Una vita fuori dal comune”.

Nel pomeriggio la Maison de la Grivola aveva ospitato l’ultima conferenza del ciclo “De rerum natura” dal titolo “Anime e volti”, viaggio nella storia dell’arte di Flavio Caroli, critico e storico dell’arte, che è stato insignito del riconoscimento “Personaggio simbolo del 19esimo Gran Paradiso Film Festival”, attribuito dalla Compagnia di San Paolo.

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