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A Reinhold Messner la piccozza celebrativa dei 200 anni della Grivel. Gli è stata data da Gioachino Gobbi, patron della Grivel, lo scorso lunedì 22 ottobre a Milano, nell’ambito del Milano Montagna festival, in occasione della presentazione del libro “L’assassinio dell’impossibile” con una video conferenza ricca di immagini.

La serata, presentata da Alessandro Filippini, era organizzata dallo studio Aldo Faleri e da Osca (Osservatorio degli sport e culture alpine), aveva il patrocinio del Comune e del Cai di Milano e il sostegno di importanti marchi “di montagna”: Focus, Grivel, Df Sport Specialist ed Enervit. Nel corso della videoconferenza è stato presentato il libro “L’assassinio dell’impossibile”, appena pubblicato da Rizzoli – Gruppo Mondadori, in cui l’alpinista e himalaysta alto atesino raccoglie le testimonianze di quarantadue tra i più grandi scalatori viventi del mondo, sulla necessità di evitare che la tecnologia uccida l’avventura.

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Alpinismo di Reinhold Messner

Reinhold Messner da sempre si batte per un alpinismo il più pulito possibile senza utilizzo dell’ossigeno per salire gli Ottomila, contro le “direttissime” vinte chiodo dopo chiodo, con mezzi artificiali. Da sempre invita gli alpinisti a progredire seguendo le fessure naturali della roccia, senza ferirla con chiodi a pressione. L’importante non è solo il risultato finale ma il percorso per raggiungerlo e «l’impossibile di oggi è da tenere in vita per poterlo superare domani», come aveva affermato all’ultimo Film festival di Trento.

L’ultimo libro di Messner esce a cinquant’anni esatti dall’articolo, sempre con lo stesso titolo, pubblicato sulla rivista mensile del Cai dell’ottobre 1968. Già allora si scatenò la polemica tra i puristi e i seguaci dell’artificiale, sui mezzi leciti e non, preconizzati da Alfred Mummery quando nel 1874 rinunciò a scalare il Dente del Gigante, impossibile con “fair means”, i mezzi leali. L’evoluzione tecnica e fisica, ma soprattutto mentale hanno fatto e fanno tuttora diventare possibile quel che prima non sembrava: anche l’alpinismo evolve in un’avventura continua, sia sulle falesie che sui giganti himalayani.

Il libro si conclude con l’affermazione «L’alpinismo, esattamente come prima, è sogno e azione, si compone di possibilità e ne resta sempre una quantità infinita». La piccozza Grivel, duecento anni di età, più o meno coeva alla nascita dell’alpinismo, è un buon augurio per continuare l’avventura alpinistica e il più possibile in sicurezza.

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