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Alle ore 7,15 locali del 27 luglio 2004, gli Scoiattoli di Cortina Mario Dibona, Renato Sottsass, Marco Da Pozzo e Renzo Benedetti hanno raggiunto la vetta del K2 a 8.611 m. Il giorno dopo altri due Scoiattoli, Mario Lacedelli e Luciano Zardini hanno scritto anche i loro nomi nella storia dell’alpinismo ampezzano raggiungendo la vetta della seconda montagna al mondo per altezza dopo l’Everest, ma molto più difficile di quest’ultima. La spedizione “K2 1954 – 2004”, atta a celebrare la storica impresa di cinquant’anni fa di Lino Lacedelli e Achille Compagnoni, si è conclusa trionfalmente, subito dopo il successo dell’altra spedizione italiana “K2 2004 – 50 anni dopo”. Tra le due squadre vi sono anche stati noiosi battibecchi, del tutto appianati dal raggiungimento del traguardo per entrambe.



In paese si è ripetuto il copione del giorno precedente, non appena la notizia si è diffusa; c’è stato di nuovo il suono festoso della campane del campanile della parrocchiale, sul quale continua a garrire nel vento la bandiera rossa, con lo Scoiattolo bianco, mentre dal balcone sottostante sventola un grande vessillo bianco e azzurro – i colori del paese. Perché ad essere in festa è tutta la comunità, come sottolinea il sindaco Giacomo Giacobbi, in questi giorni impegnato nel diffondere note di plauso, concedere interviste, sollecitare maggiore attenzione per l’impresa degli alpinisti di casa da parte di organi di informazione e autorità. Radio Cortina è stata la prima a dare la notizia dell’impresa grazie ai continui collegamenti in diretta con il campo base a 5.000 metri con il capo spedizione Stefano Dibona.



Un’impresa altisonante, visto che il Presidente della Repubblica italiana scrive: «Sono stato lieto di apprendere che gli Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo hanno raggiunto la vetta del K2 nel cinquantesimo anniversario della prima ascensione. Quest’impresa costituisce una nuova, significativa conferma delle gloriose tradizioni dell’alpinismo italiano. Sottolinea inoltre la tenacia e il coraggio che hanno storicamente accompagnato i nostri scalatori nelle loro memorabili imprese. Sarò lieto di ricevere i partecipanti alla spedizione degli Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo al Quirinale, assieme agli altri alpinisti che nei giorni scorsi hanno raggiunto la vetta del K2 ». Anche il governatore del Veneto Giancarlo Galan esprime parole di «orgoglio per il nostro Paese e anche per il Veneto, magnifica terra di montagna e di alpinisti. Alpinisti veneti sono presenti anche nell’altra spedizione italiana».



Il più contento per il successo della spedizione degli Scoiattoli, e non solo per la soddisfazione di suo nipote Mario, è Lino Lacedelli. E’ certo che stato lui ad ispirare l’impresa, a suggerirla ai giovani amici, a volerli andare a trovare, al campo base, per dare loro gli ultimi consigli, per vederli in azione, dando loro morale e grande entusiasmo. Lo si evince dalla sua dichiarazione: «E’ davvero una soddisfazione grande – ammette raggiante – soprattutto perché io so che erano tutti e dieci molto forti, molto preparati, perfettamente in grado di arrivare in cima. Ci sono arrivati in sei, ed è una percentuale altissima. A quelle quote basta un nulla per fermarti, anche una lieve indisposizione. A 8.000 metri non guarisci più, non migliori, devi scendere per forza. Ma anche chi non è salito in cima ha lavorato tanto, e bene, per aiutare gli altri. La loro grande forza è l’amicizia. In queste spedizioni a compattezza del gruppo è la cosa più importante. Nessuno vince da solo, nessuno arriva in vetta senza aiuti, è la squadra che importa».

E adesso si guarda avanti, alla festa di metà agosto, quando torneranno gli scalatori che compirono l’impresa, anticipata dalle celebrazioni ufficiali del cinquantesimo anniversario della conquista, fra francobolli e annulli postali, la presentazione del libro di Lacedelli e l’attesa per il collegamento in videoconferenza da Cervinia con Achille Compagnoni, che non ha gradito le ultime rivelazioni del compagno di allora.







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