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“Duecento anni di evoluzione”, questo può vantare la Grivel, fucina a Courmayeur sin dal 1818. Uno dei cavalli di battaglia della produzione Grivel ha invece una storia un po’ più recente. É il moschettone, usato nell’alpinismo da un centinaio di anni.

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La brillante pensata e l’enorme passo avanti in termini di sicurezza è databile al 1910, quando l’alpinista e inventore tedesco Otto Herzog vide una squadra di Vigili del Fuoco usare dei moschettoni, (in tedesco Karabiner: ganci usati dai militari per poter chiudere in maniera rapida la bandoliera delle loro carabine), per far passare le corde alle loro cinture. Ingegnosamente pensò di adottarli nell’arrampicata: erano quel che serve tra la corda e l’anello del chiodo. Italiani e francesi che usavano il moschetto cambiarono il nome in “moschettone” mentre gli inglesi si accontentarono di cambiare la K in C e li denominarono “carabiner”. Per inciso il soprannome di Otto Herzog era “Rambo”.

Prima del moschettone gli alpinisti potevano assicurarsi “ a spalla”, senza protezioni, oppure ad ogni sosta slegarsi per far passare la corda attraverso l’anello del chiodo ed entrambe le opzioni non erano né rapide né sicure. Il moschettone era l’idea semplice e geniale che permetteva di migliorare la sicurezza in modo essenziale.

In cento anni i moschettoni (o “connettori” come adesso qualcuno ama chiamarli per ricordare la loro funzione di connessione tra chiodo o protezione volante e corda) oltre a rivoluzionare la sicurezza della progressione in arrampicata, si sono evoluti, nella forma e nelle leghe con cui sono stati costruiti. I primi moschettoni erano a forma di pera, ma presto divennero ovali, più facili da maneggiare. Inizialmente erano in acciaio, resistente ma pesante. Nel 1939 fu Pierre Allain il primo a pensare di usare una lega di alluminio, ma i moschettoni leggeri furono commercializzati solo a partire dal 1947. Oggi sono fatti con leghe ultraleggere usate nell’aeronautica.

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Anche la forma pian piano è mutata. Negli anni Quaranta i lecchesi Riccardo Cassin e Felice Bonaiti, titolare di un’officina meccanica, per primi studiarono le linee di carico dei moschettoni e modificarono la forma da ovale in asimmetrica, a “D”. Successivamente è stata modificata la leva d’apertura, incurvandola per renderla più maneggevole. Rimaneva il problema dell’apertura accidentale della leva con il possibile sgancio della corda per motivi vari (urto contro la parete, errato inserimento della corda, sollecitazioni anomale generate dalla corda o dall’urto contro chiodo o spit). Per tale motivo sono nati i moschettoni “di sicurezza”, cioè con una ghiera, da avvitare o da spingere e girare, sicuri, ma talvolta difficili da manovrare con una sola mano. Tali moschettoni possono essere comunque soggetti all’errore umano: la dimenticanza di chiudere la ghiera. In casi particolari, se non si ha a disposizione un moschettone a ghiera, per sicurezza se ne usano due con le aperture posizionate una al contrario dell’altra. Sfruttando questa idea è nato il “Twin Gate”, il rivoluzionario moschettone di sicurezza.

Il rivoluzionario moschettone Twin Gate della Grivel

Il rivoluzionario moschettone Twin Gate della Grivel

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La soluz­ione innovativa del Twin Gate è costituita da due porte che si aprono in senso opposto, e quindi ogni sollecitazione che porta all’apertura di una porta, automaticamente blocca l’apertura dell’altra. Funziona sia come moschettone normale, sia come moschettone di sicurezza, ma è più veloce e più sicuro. La corda non può mai uscire accidentalmente! E’ insensibile al ghiaccio e alla sabbia che possono bloc­care i normali meccanismi ed è impossibile dimenticarlo aperto! Oltre alla sicurezza “in automatico”, cioè indipendente dall’errore umano, pesa come gli altri moschettoni ed è a un costo di poco superiore. E’ stato premiato con il prestigioso Best New Gear Awards 2014, americano, con il Desnivel Gear Award 2014, spagnolo e nel 2016 con il Compasso d’oro, premio italiano del design. L’evoluzione successiva del sistema “Twin gate” è rappresentata dal Plume, di soli 39 grammi e il Clepsidra con una leva interna per isolare la parte per la corda di assicurazione o per la discesa in doppia.

Tra gli ultimi nati di casa Grivel ci sono il “Vlad”, un moschettone che incorpora un moltiplicatore di ancoraggio e permette alla sosta di collocare tre moschettoni indipendenti, mantenendo il moschettone di ancoraggio nella corretta posizione, lungo l’asse maggiore, per sviluppare la maggiore resistenza, e il “Captive system” che permette di mantenere sempre i moschettoni usati nella progressione nella corretta posizione lungo l’asse maggiore.
(R)evolution recita lo slogan Grivel: da un‘idea rivoluzionaria a un’evoluzione continua.

Il nuovo moschettone Vlad della Grivel

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