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Due componenti dell’International Dynafit Team, i tedeschi Benedikt Bohm e Sebastian Haag, hanno compiuto un’impresa straordinaria che scrive una pagina importante nella storia dello scialpinismo d’alta quota. Con lo straordinario tempo di 10 ore e 41 minti i due sono saliti e ridiscesi dalla cima cinese del Mustagh Ata (7546m). L’impresa è stata possibile grazie ad un duro allenamento e all’utilizzo di una moderna strumentazione che ha permesso loro di salire e scendere in meno di undici ore su una via che le normali spedizioni compiono in quattro giorni.



“Più alto, più veloce, più intenso” è quello che si diceva un tempo a nord delle Alpi. Ma in questi giorni l’imperativo pare avere subito un cambiamento in “essere i più veloci”! In un’epoca in cui le montagne più alte del mondo sono state tutte raggiunte e alpinisti quali Reinhold Messner e Hans Kammerlander guardano ai propri successi come epiche imprese di un non troppo lontano passato, le nuove generazioni di scalatori stanno interpretando l’alta quota con un rinnovato entusiasmo.



Il nuovo alpinismo estremo, infatti, si ispira alle sfide del cronometro: raggiungere la vetta e tornare al campo base nel più breve tempo possibile. Il ventottenne Germans Benedikt e il compagno di team Sebastian Haag, di un anno più giovane, sotto la guida esperta di Matthias Robl, 35 anni, hanno impiegato meno di undici ore per compiere la salita di 3100 metri di dislivello alla vetta del Mustagh Ata, che la cartografia internazionale fissa alla quota di 7.546 metri.

L’idea di tentare questo nuovo record è nata parallelamente alla scelta di utilizzare equipaggiamento da sci alpinismo studiato per il mondo dell’agonismo e ha richiesto una preparazione fisica e tecnica estremamente particolareggiata. Il team si è preparato con particolare attenzione sottoponendosi ad allenamenti impegnativi.



Il Mustagh Ata è situato tra le montagne della catena cinese del Kuen-Lun. Il viaggio degli alpinisti dell’International Dynafit Team è iniziato all’inizio di agosto da Monaco, via Bischkek in Kirgistan e poi Naryn in Uzbekistan, fino al confine con la Cina, e poi sul lago Karkul, ultima tappa prima del campo base a 4.400 metri. Il 23 agosto 2005 gli atleti sono partiti per la cima esattamente alle 4 del mattino, quando il termometro segnava temperature glaciali di 35 gradi sottozero: dopo 9 ore e 25 minuti la vetta era conquistata. È servita solo un’ora e 16 minuti perché i tedeschi rientrassero al campo base per fermare le lancette del cronometro a 10:41’. Un nuovo record di velocità che ha attirato anche l’attenzione dei media: la televisione nazionale cinese ha onorato l’impresa sci-alpinistica con una ripresa “live” degli atleti.







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