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La giacca Patagonia SnowDrifter 3 strati, è il capo ideale per affrontare backcountry. Realizzata in tessuto H2NoTM Performance Standard elasticizzato e riciclato che offre la massima protezione, la SnowDrifter Jacket è il partner perfetto se si cerca il massimo comfort durante la salita e offre la massima protezione contro le tempeste nelle discese, per restare caldi e asciutti.

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Realizzata per il massimo comfort in attività ad alto impatto aerobico, la SnowDrifter Jacket impiega un tessuto elasticizzato per le salite più impegnative, unito ad una protezione dagli elementi atmosferici per farti restare all’asciutto in neve fresca. Il tessuto esterno H2No™ Performance Standard a 3 strati è realizzato in 70% poliestere ripstop riciclato elasticizzato, che consente la più ampia gamma di movimenti, respinge vento e umidità, e resiste agli usi più intensivi. In più, il trattamento DWR (idrorepellente a lunga durata) impedisce la saturazione del tessuto e ne aumenta la resistenza alle abrasioni.

Test giacca Patagonia SnowDrifter

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Abbiamo provato la giacca Patagonia Snowdrifter per alcune settimane in ambiente invernale sulle Api: ciaspolando, sciando, camminando di giorno e di notte, con la luna, il sole, la neve e la pioggia. Il risultato? Più che soddisfacente, sotto vari punti di vista:

  • La giacca trasmette e garantisce sicurezza, perchè utilizzandola, di giorno in giorno, diventa una parte dell’abbigliamento outdoor indispensabile, senza la quale non affronti la montagna con la necessaria tranquillità. Una sicurezza che si basa sulle sue capacità di progettegere dal vento, dalla pioggia e dalla neve, anche quando ci si immerge in manti polverosi;
  • É traspirante: durante attività ad alta intensità, a patto di indossare underwear traspiranti, la Snowdrifter dimostra buone proprietà di traspirazione, permettendo all’umidità in eccesso – legata alla sudorazione – di andare verso l’esterno;
  • La giacca è solida, in grado di resistere a urti contro rami e superfici rocciose, grazie al tessuto esterno impiegatio nella sua costruzione;
  • Nelle fasi di discesa dopo lunghe salite, quando il corpo necessita della massima protezione per restare caldo, in abbinamento a un efficace strato termico, mantiene il corpo ben isolato dall’esterno, respingendo anche le folate di vento più fredde (il famigerato effetto wind chill);
  • Soddisfa eticamente: sì, proprio così, perchè indossare una giacca realizzata con plastica riciclata, offre una soddisfazionne morale e di natura etica: si è coscienti di compiere un piccolo ma prezioso gesto in favore della salvaguardia dell’ambiente naturale.
  • Funzionale: ottime le tasche esterne e l’ampia tasca interna per documenti e tecnologie. Pratica la regolazione del cappuccio e dei polsini. Efficace la ghetta interna in giro vita anti-neve quando ci si immerge in freeride polverosi. Discreto lo scorrimento delle cerniere.
  • Non molto Packable: essendo un guscio a 3 strati, una volta ripiegato, per essere risposto nello zaino, occupa un po’ di spazio in più. Questo però non è difetto, perchè non va dimenticato che stiamo parlando di una giacca molto protettiva.

Patagonia Shell, Yeah!

L’azienda statunitense è la prima nel settore a realizzare shell (gusci rrotettivi) con materiali riciclati e a cucirli presso fabbriche Fair Trade CertifiedTM . Ed eÌ€ proprio questo che Patagonia intende festeggiare con la campagna Shell, Yeah! L’obiettivo è chiaro: causare meno danni con il nostro impatto ambientale e sostenere i lavoratori che realizzano i prodotti Patagonia, oltre che sull’individuare i rischi e i vantaggi derivanti dall’essere i primi del settore. Qualcuno deve farlo. E con 62 shell che ora vengono realizzati in modo responsabile, Patagonia è contanta di averlo fatto.

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