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Sulle montagne dell’arco alpino sono attive oltre 1100 stazioni sciistiche, frequentate, annualmente, da circa 20 milioni di sciatori. Un flusso turistico che genera oltte 40 miliardi di euro di fatturato. Le sfide poste dai cambiamenti climatici richiedono alle destinazioni invernali alpine di ridurre le loro emissioni di carbonio. Grazie ai fondi resi disponibili dalla politica di coesione dell’Unione Europea, è stato realizzato il progetto SMART Altitude – Interreg Alpine Space 2018-2021 – che ha elaborato, testato e implementato misure in 4 “Living Lab” e in 20 stazioni alpine per abbassare le emissioni di CO2.

Val Senales (BZ) – foto credits L.Lorenzini

Gli obiettivi del progetto SMART Altitude

Il progetto SMART ALTITUDE (attivo dal 2018 al 2021), parte dal presupposto che al giorno d’oggi esistono soluzioni tecniche per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di carbonio, che possono essere applicate nelle aree montane in cui si concentrano attività legate al turismo invernale. Il potenziale di riduzione stimato raggiunge la quota del 40%.

Per raggiungere tali obiettivi nei territori alpini occorre considerare un eterogeneo complesso di fattori, riguardanti elementi tecnici, valori economici e scelte di governance. In sostanza, servono i dati di partenza per comprendere quale sia il livello di emissioni di una comunità locale, soprattutto per individuare le principali fonti di tali emissioni, al fine di poter elaborare un piano operativo e passare alla fase attuativa. Oltre a questa analisi tecnica, è necessario attivare un percorso di coinvolgimento per condividere i dati e favorire una consapevolezza diffusa, senza la quale sarebbe difficile poter prendere decisioni volte alla riduzione degli impatti generati dalle attività turistiche.

In termini pratici è necessario analizzare/monitorare:

  • i processi di produzione/gestione della neve (consumi di energia, utilizzo di risorse idriche);
  • lo stato delle infrastrutture comunali e degli edifici pubblici (consumi di energia, coibentazione delle superfici,..)
  • l’utilizzo delle fonti rinnovabili (presenza di impianti eolici, fotovolatici, geotermici, ..)
  • i sistemi di trasporto pubblico (autobus elettrici, trenini, …)

Per poter lavorare su una così ampia gamma di settori della vita socio-economica delle comunità locali alpine, il progetto SMART Altitude si è concentrato sul coinvolgimento dei decisori politici, degli operatori turistici, degli investitori e degli  imprenditori che operano fattivamente nei territori considerati. Senza questi “decisori” locali, sarebbe di fatto impossibile poter elaborare e consolidare azioni concrete, volte alla riduzione degli impatti ambientali delle attività antropiche nel settore turistico.

I risultati finali del progetto SMART Altitude (in sintesi):

  • creazione di un metodo di diagnosi territoriale
  • pubbblicazione di uno Smart Altitude Toolkit online
  • attivazione di una serie di Living Labs
  • elaborazione di un modello di pianificazione per l’implementazione della strategia di adattamento ai cambiamenti climatici
  • creazione di una roadmap di replica e di una rete di regioni turistiche invernali a basse emissioni di carbonio

Sci alpino nell’area Aela Maloja – foto credits L.Lorenzini

Alcuni esempi concreti

L’approccio descritto pocanzi è stato concretamente implementato in alcune località alpine;  l’obiettivo successivo è di replicarlo in altri 20 territori dello Spazio Alpino.

Verbier e La Tzoumaz sono tra le più grandi stazioni sciistiche della Svizzera con oltre 400 km di piste da sci (siamo nel comprensorio 4 Valli). 
Nell’ambito di SMART Altitude, in queste località è stata installata una pompa di calore per recuperare l’energia termica prodotta dagli impianti di risalita, creando una riduzione del 10% dei consumi energetici. Inoltre, alcuni edifici sono stati resi efficienti da un punto di vista energetico – coibentazione delle superfici verticali e dei tetti, installazione di panneli fotovoltaici e di pompe di calore – offrendo ai turisti l’opportunità di soggiornare in abitazioni “smart” a basse emissioni di carbonio.

SMART Altitude a Verbier. Nel 2016 Téléverbier SA ha introdotto una strategia che promuove lo sviluppo sostenibile, indivisua soluzioni per ridurre gli impatti ambientali e promuove un uso consapevole delle risorse. Questa strategia ha portato all’implementazione di una piattaforma di gestione dell’energia denominata OBSERV nell’ambito del progetto Smart Ski Resort dell’UFE con il supporto di Simnet SA e CREM. OBSERV fornisce un monitoraggio e un controllo approfonditi in tempo reale del consumo energetico degli edifici e degli impianti di risalita per l’intero comprensorio sciistico, inclusi edifici e impianti di risalita  e genera una banca dati (es. passaggi orari e consumo energetico degli impianti di risalita), utili per effettuare analisi e ottimizzare i processi di gestione.

Per migliorare l’utilizzo dell’energetica, Téléverbier SA –  operatore in capo ad un grande resort della zona – ha introdotto varie misure di risparmio energetico come la regolazione della velocità degli ascensori, l’efficientamento dei motori dei gatti delle nevi, la sostituzione del sistema di riscaldamento elettrico o fossile con soluzioni rinnovabili, oltre all’implementazione di soluzioni di trasporto pubblico sostenibili.

Il comprensorio sciistico, che consuma circa 8 milioni di kilowattora di elettricità all’anno, è rifornito esclusivamente dalla produzione idroelettrica locale del Canton Vallese (SUI), fornitura che è stata integrata da una quota di produzione di energia rinnovabile, in particolare di tipo solare.

Madonna di Campiglio, ai piedi delle Dolomiti di Brenta (TN), è l’Italian Living Lab del progetto europeo SMART Altitude. La comunità locale si è impegnata nello sviluppo di un Sistema Integrato di Gestione dell’Energia col fine di migliorare l’efficienza energetica, ottimizzare l’uso dell’acqua, integrare le fonti di energia rinnovabile e ridurre le emissioni di CO2 nella SkiArea. La mission è poter raggiungere zero emissioni di CO2 entro il 2026, anno dei XXV Giochi Olimpici Invernali che si svolgono in Italia.

 

Il progetto SMART Altitude in pillole:

La politica di coesione dell’Unione Europea finanzia progetti e iniziative per promuovere l’innovazione nelle aree montane

L’innovazione è associata molto raramente alla montagna ma in realtà, a causa di svariati fattori quali l’isolamento, la mancanza di servizi e le sfide legate al clima, chi vive in montagna è sempre stato dinamico e innovativo. Qui l’innovazione non va intesa solo in termini di soluzioni tecnologiche e digitali, ma soprattutto come il modo per affrontare molte questioni relative alla società, all’ambiente, all’economia locale e così via: questo è ciò che potremmo chiamare “innovazione sociale”.

Il cambiamento climatico, la globalizzazione, lo spopolamento e l’invecchiamento delle società sono alcune delle principali sfide che attualmente interessano le regioni di montagna. Il loro impatto è spesso molto pesante e l’innovazione è vitale per rispondere a queste sfide e mantenere vive le regioni di montagna.

Nei territori di montagna, la tecnologia satellitare, la telemedicina e l’estensione della connessione a banda larga sono alcuni esempi di innovazione digitale in grado di rispondere alle esigenze locali di servizi e favorire lo sviluppo locale. Parallelamente, l’innovazione sociale consente a chi risiede in montagna di trovare soluzioni ai bisogni sociali irrisolti – come la disoccupazione giovanile – e di sostenere nuove forme collaborative di creazione di conoscenza in montagna.

Cos’è Montana174?

Montana174 è una campagna di comunicazione per informare gli abitanti di montagna sulle numerose opportunità offerte dalla politica di coesione nelle zone montane. In esse, la politica di coesione fornisce fondi per rafforzare l’innovazione digitale e sociale, accelerare la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento, sostenere il turismo, promuovere l’occupazione giovanile e migliorare la mobilità.

Per saperne di più:

 

    

This website reflects only the author’s view. The European Commission is not responsible for any use that may be made of the information it contains. This project has received funding from the European Union’s Directorate General Regional and Urban Policy under Grant Agreement No 2020CE16BAT209.

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