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L’iniziativa “Carovana delle Alpi 2005”, organizzata e promossa da Legambiente, nel corso della scorsa estate, ha realizzato un monitoraggio approfondito in alcune località dell’arco alpino. Obiettivo della campagna, svelare la qualità dell’aria delle località di villeggiatura nelle Alpi italiane. Ora sono stati resi pubblici i risultati e, dati alla mano, l’aria di montagna, tanto decantata e mitizzata, pare non godere ovunque di buona salute.



Il monitoraggio è stato realizzato tra il 2 e il 23 agosto 2005; le concentrazioni di inquinanti, ossia di biossido di azoto, benzene, ozono e PM10, sono state rilevate in località tra loro omogenee per la forte presenza turistica ed effettuate con campionatori passivi, vale a dire con strumenti in grado di registrare i valori di concentrazione su base media settimanale.



Il dossier mostra come le località più gettonate e frequentate, tra cui spiccano Cortina d’Ampezzo e Moena, presentino una qualità dell’aria talvolta simile a quella dei grandi centri urbani. Basti dare uno sguardo ai seguenti valori, relativi alle concentrazioni di PM10, per rendersene conto:



– Passo Pordoi: PM10 rilvato 4; valore tollerato 40;

– Bormio (strada per Livigno): PM10 rilevato 15; valore tollerato 40;

– Cortina (via Battisti): PM10 rilevato 50; valore tollerato 40;

– Courmayeur (Piazza Monte Bianco): PM10 rilevato 59; valore tollerato 40;

– Milano (Viale Monza): PM10 rilevato 34; valore tollerato 40;



Ricordiamo che il PM10 è il particolato, ossia un mix composto da particelle sospese derivanti da polveri inerti di cantiere, aree scoperte, superfici stradali, particelle incombuste di grandi impianti industriali e dei motori degli autoveicoli.



Vi sono, fortunatamente, anche luoghi in cui la situazione appare meno grave. E’ il caso di Limone Piemonte e Ortisei; un’aria decisamente buona la possiamo inalare intorno al massiccio del Monte Rosa, nelle località di Macugnaga e Ayas. Si respira piuttosto bene anche a Madonna di Campiglio e all’Alpe di Siusi.



Come accade di frequente, quando ci si trova a trattare i temi della salvaguardia ambientale e della salute pubblica, i buoni esempi provengono da oltralpe. La Svizzera eccelle nelle azioni volte ad incentivare l’utilizzo della ferrovia; in Austria si punta sulla vacanza senza auto e in alcuni pacchetti turistici, se si accetta di lasciare il proprio veicolo privato a casa, viene garantito il trasporto dei bagagli dalla soglia dell’abitazione alla camera d’albergo.

Sulle Alpi italiane tutto procede a rilento. Un timido segnale pare provenire dalla volontà di introdurre veri e propri pedaggi su alcune delle più celebri e trafficate strade di montagna. Così sarà, dall’estate del 2006, sul Passo del Stelvio (leggi articolo).



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