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E’ John Roskelley il Piolet d'Or Carrière 2014. Dopo Walter Bonatti, Reinhold Messner, Doug Scott, Robert Paragot e Kurt Diemberger sarà John Roskelley a ricevere l'ambita “Piccozza d'Oro” alla carriera. Il prestigioso riconoscimento, intitolato dal 2012 a Walter Bonatti, verrà  consegnato al grande alpinista in occasione della 22esima edizione dei Piolets d’Or, in programma dal 26 al 29 marzo a Courmayeur e Chamonix Mont-Blanc.

Sotto il profilo alpinistico il 2013 ha mostrato il suo volto migliore. Nonostante le iniziali difficoltà legate alla situazione creatasi in Himalaya tra gli sherpa e alcuni alpinisti (vedi l’attacco a Ueli Steck e Simone Moro da parte di alcuni Sherpa), la sportività ha vinto, e tra le ascensioni compiute quest’anno non sono poche quelle che sono degne di essere ricordate. Oltre all’Himalaya e al Karakorum ci sono state altre destinazioni, come l’Alaska, la Patagonia e le montagne cinesi, dove resta ancora molto da scoprire e anche sulle Alpi c’è stata intensa attività, anche se di solito le realizzazioni alpine non premiano.
Ancora una volta lo stile alpino ha prevalso: attrezzatura leggera, economia dei mezzi e soprattutto team “leggeri” che si sono confrontati con pareti tecnicamente molto impegnative, in totale rispetto della montagna.

In attesa della lista delle ascensioni realizzate nel 2013, disponibile sul sito dei Piolets d’Or a partire dal 1° febbraio 2014, c’è già la notizia del Piolet d’or alla carriera “Premio Walter Bonatti, assegnato all’alpinista americano John Roskelley, nato nel 1948, e residente a Spokane, nello stato di Washington. Uno dei suoi primi banchi di prova sono state negli anni ’70 le Montagne Rocciose e le grandi cascate canadesi. Outsider, poco conosciuto in Europa, si dedicava ad ascensioni impegnative in alta quota, scalando pareti a ritmo serrato. Nel 1976 è stato riconosciuto come il principale artefice della scalata dell’immensa parete Nord-Ovest del Nanda Devi (7816 m) nel Garwhal indiano. In quella spedizione, da lui stesso definita tragica, trovò la morte la giovane figlia di Willy Unsoeld, che aveva lo stesso nome della montagna, Nanda Devi Unsoeld.
Nel 1977 riesce a completare la prima ascensione della Grande Torre di Trango (6286 m) con Galen Rowell, Kim Schmitz e Dennis Hennek. L’anno successivo, dopo un tentativo sulla parete Nord dello Jannu, va sul K2 (8611 m) per salire dalla cresta Nord-Est, portando a termine la prima ascensione americana del K2 e per una via nuova. Nel 1979, con una salita tecnicamente impegnativa, la prima ascensione del Gauri Sankar (7134 m), John fa parlare ancora di sé. Nello stesso anno porta a termine anche la prima salita dell’Uli Biaho (6109 m),una magnifica guglia del Baltoro, con Kim Schmitz, Ron Kauk e Bill Forrest. Nel 1980, si trova sul pilone Ovest del Makalu (8481 m), e raggiunge la vetta in solitaria.Come sul K2, l’équipe non può contare che sulle proprie forze. John prosegue le sue spedizioni quasi ogni anno, realizzando ancora notevoli imprese come la parete Sud-Ovest del Cholatse (6440 m) nel 1982, con Vern Clevenger, Galen Rowell e Bill O’Connor, la parete Nord-Est del vicino Taboche (6501 m), nel febbraio 1989, con Jeff Lowe e una nuova via sul Sarmiento nel 1995. 

John Roskelley continua tuttora la sua attività alpinistica:
nel 2009 è riuscito a scalare un’enorme cascata, la celebre Slipstream, e nel 2012 ha fatto il bis con la Goats Beard, la più lunga cascata degli Usa.
Autore di numerose pubblicazioni dedicate alle sue spedizioni, John Roskelley è sposato con due figli e negli ultimi anni si è dato alla politica, impegnandosi nell’amministrazione locale.

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